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Alfio Drago, da Biancavilla ai teatri internazionali della danza classica

Lo avevamo incontrato ad inizio carriera, ora è un talento affermato dell’Opera Nazionale Finlandese

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«Biancavilla è la mia casa e tornarci, quando il lavoro me lo permette, mi riempie il cuore. Ogni volta che ritorno mi sembra quasi come se non me ne fossi mai andato».

Alfio Drago è un talento internazionale. Un ballerino classico diventato un professionista d’eccellenza. Un’affermazione, la sua, che gli ha consentito di raggiungere e lavorare in pianta stabile presso l’Opera Nazionale Finlandese. Un salto artistico da Biancavilla ad Helsinki.

«Il mondo della danza –racconta a Biancavilla Oggi– è davvero un mondo difficile ma allo stesso tempo meraviglioso. Riuscire ad esprimere le proprie emozioni ad un pubblico, che riesce ad emozionarsi per quello che tu racconti sul palcoscenico è davvero indescrivibile».

«Purtroppo, tutto questo succede all’estero, perché la danza in Italia –ecco il rammarico di Alfio– non è vista e rispettata come nel resto del mondo. In Sicilia abbiamo dei teatri che ci invidiano in tutto il mondo, ma non vengono utilizzati. Ed io stesso, se avessi avuto la possibilità di esercitare la mia arte per il pubblico siciliano, non avrei mai lasciato la mia terra».

Danza classica, dalla “noia” al grande amore

La sua passione per la danza è nata quando aveva 5 anni a Biancavilla, dove ha vissuto fino ai suoi 15 anni. Tutto è iniziato in occasione di una festa di Carnevale organizzata dal Comune, nel corso della quale si è tenuta la tradizionale sfilata dei carri allegorici. Alfio faceva parte di uno dei gruppi che aveva organizzato un carro: lui ballava e, mentre ballava, si rendeva conto di essere felice.  

Da lì è iniziato il suo percorso magico, frequentando due scuole di danza locali e cimentandosi in diversi stili di danza, tra i quali il latino-americano, l’hip hop, il modern e tanti altri.

Era un talento, era bravo. Anzi, il più bravo, tanto da vincere in competizioni regionali. E poi, l’incontro con il suo grande amore, la danza classica, che fino a qualche anno prima reputava noiosa e “lenta”. Alfio ride mentre lo racconta perché, adesso che è un grande professionista, non crede possibile di non avere amato da subito quello stile che lo ha portato a calcare palcoscenici internazionali. 

Quel “Billy Elliot” partito da Biancavilla

A Biancavilla Oggi, che si era occupata di lui, quando era un 19enne, all’inizio della sua carriera (“Il sogno del “Billy Elliot” etneo diventato realtà”), racconta dell’incontro con i maestri Piero Ferlito e Maki Nishida. Loro gli hanno dato la spinta decisiva verso il mondo della danza classica.

Durante il suo percorso di studio nella scuola di Ferlito, il direttore Tadeusz Matacz della prestigiosa scuola tedesca “John Cranko Schule” di Stoccarda, ha visto in lui il potenziale di un vero ballerino, tanto da offrirgli una borsa di studio per continuare i suoi studi proprio a Stoccarda. Alfio era felice e, malgrado la sua giovane età e i timori ad affrontare una svolta così importante lontano dalla sua famiglia, è partito per scalare la sua fantastica carriera.

Dopo tre faticosi anni di studio nella scuola tedesca e dopo aver ricevuto il diploma di professionista, la ricerca del lavoro. Le prime tre offerte, tutte prestigiose, sono arrivate dal “Finnish National Ballet” di Helsinki, dal “Dutch National Ballet” di Amsterdam e dal “Czech National Ballet” di Praga.

La sua scelta l’ha fatta ricadere sulla Finlandia, cominciando a ballare all’Opera Nazionale Finlandese (Suomen Kansallisooppera) di Helsinki. «È praticamente la mia seconda casa», ci dice. Alfio si è reso conto che il suo sogno si era realizzato quando l’ex direttore dell’Opera, Kenneth Greve, e l’attuale direttrice, Madeleine Onne, gli hanno offerto l’opportunità di esibirsi per il pubblico finlandese, come protagonista, in numerosissimi balletti.

Tra questi: “Dr. Jekyll and Mr. Hyde” di Val Caniparoli, “Carmen” di Liam Scarlett, “Lo schiaccianoci” di Wayne Eagling e Toer van Schayk, “La bella addormentata” di Javier Torres. Non sono mancate le partners eccellenti. Con la star mondiale Maria Kochetkova, Alfio si è di recente esibito nel balletto dl “Il Corsaro” di Anna-Marie Holmes.

Alfio tra stereotipi e insidie del bullismo

Un lungo percorso, non sempre facile, soprattutto all’inizio, quando biosgnava combattere anche contro gli stereotipi sulla danza classica.

«Purtroppo –dice Alfio a Biancavilla Oggi– ci sono ancora, anche se devo dire che, da quando ho lasciato la Sicilia, molti più ragazzi hanno iniziato ad interessarsi a questa meravigliosa arte e non potrei esserne più fiero. Al contrario, quando io iniziai, ero praticamente l’unico maschio a esercitare la danza. Venivo molto spesso criticato e anche “bullizzato”, non solo da altri ragazzini ma anche –cosa più grave– da alcune maestre di scuola».

Ma Alfio Drago è riuscito a trasformare certe insidie in una spinta per realizzare il suo sogno, fino ad una vera e propria rivincita. Un esempio per tutti, in particolare per chi vive schiacciato dall’ottusità e dalla volgarità degli stereotipi e dei pregiudizi.

Alfio è positivo e speranzoso. Alfio sogna e fa bene a farlo: «Il cambiamento sta già avvenendo. Ma spero che in futuro non ci sia più il bisogno di parlare di “bulli” nel mondo della danza. Spero, anzi, che la comunità spinga e supporti tutti quei ragazzini che hanno voglia di intraprendere questa strada. Lo facciano senza preoccuparsi di ciò che la gente potrebbe pensare di loro».

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Simona Crispi, ricercatrice di Biancavilla diventa “doctor europaeus”

Brillante percorso di studi e una carriera nell’ambito dell’ingegneria e della chimica dei materiali

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Il suo ambito è quello della ricerca e lo sviluppo dei nanomateriali, che trovano applicazioni in svariati settori. Un’attività, la sua, che in questo momento svolge presso il CNR – Istituto di tecnologie avanzate per l’energia “Nicola Giordano” di Messina, col quale ha vinto un assegno di ricerca.

Simona Crispi, biancavillese, nonostante il suo percorso accademico la proietti verso orizzonti internazionali, ha deciso di restare in Italia, anzi in Sicilia. E adesso ha conseguito il dottorato di ricerca in “Ingegneria e Chimica dei materiali e delle costruzioni” all’Università di Messina. Un traguardo arricchito anche dall’attestazione di “Doctor europaeus”. Titolo aggiuntivo che risponde alle condizioni stabilite dalla Confederazione delle Conferenze dei Rettori dei paesi dell’Unione Europea (recepite dalla European University Association) e che Simona ha conquistato grazie alla tipologia e al rilievo dei suoi studi, condotti per un periodo presso la “Humboldt – Universitat” di Berlino.

Alle spalle c’è un un lungo percorso. Simona Crispi ha conseguito la laurea triennale in Tossicologia e quella magistrale in Chimica dei materiali all’Università di Catania. Diversi gli stage riportati in curriculum, dall’Arpa Sicilia alla St Microelectronics, multinazionale con cui ha collaborato per il deposito di un brevetto per creare un materiale da utilizzare in dispositivi miniaturizzati per il rilevamento di gas. Abilitata alla professione di chimico, Crispi ha pubblicato diversi articoli in riviste scientifiche come Sensors and Actuators o ACS Applied Nanomaterials.

Un’intensa attività che non le ha impedito, comunque, di tralasciare affetti e sentimenti. Così, Simona ha coronato ri recente anche il sogno del matrimonio, dimostrando che carriera e famiglia si possano conciliare. «Come è possibile? Con l’amore», risponde la ricercatrice biancavillese. «La passione e l’amore per quello che faccio – garantisce Crispi – mi conferiscono le energie necessarie per alzarmi tutte le mattine alle 4 e andare a prendere un pullman che mi porta ad un altro pullman per arrivare al lavoro. Ed è lo stesso amore che mi riconduce tutte le sere a casa da mio marito».

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