Cronaca
Blitz “Città blindata”, l’episodio del vigile urbano “a disposizione”

Il suo nome e la sua voce sono finiti nell’inchiesta antimafia “Città blindata”, che ha dato l’ennesimo colpo al clan di Biancavilla. Non risulta indagato, ma la sua condotta è agli atti, seppure si tratta di aspetti “marginali” rispetto al carico dell’intero faldone di indagine.
C’è un vigile urbano di Biancavilla che -stando alle carte- si sarebbe reso “disponibile” con Tino Caruso, fedelissimo di Vito Amoroso (figura di spicco dell’organizzazione), per una “esigenza” della convivente di quest’ultimo. È uno dei dettagli e dei retroscena che emergono dalle centinaia di pagine dei magistrati catanesi.
Era il 2016, Amoroso era in carcere e la sua compagna aveva la necessità di colloqui telefonici autorizzati. È però necessaria una linea fissa, che va certificata e comunicata all’amministrazione penitenziaria. Ma lei ha solo una linea mobile.
Così l’idea è quella di interessare l’agente di polizia municipale perché nella documentazione possa chiudere un occhio, senza specificare se il telefono sia fisso o mobile. Il vigile urbano se ne interessa e intrattiene delle conversazioni con Caruso.
«Hai visto che per te si mettono tutti a disposizione?», si vanta Caruso con la donna. E poi ringrazia il vigile urbano, che rassicura: «Sempre a disposizione».
Nel frattempo, per ragioni non note, però, alla donna viene disattivata la scheda telefonica. Caruso, quindi, blocca il vigile urbano: «Non inoltrare la pratica, tanto la scheda è stata disattivata». L’irregolarità non si concretizza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cronaca
Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa
L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.
Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.
L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.
A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cronaca
Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»
Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.
Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.
Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Cronaca3 mesi ago
Così parlò il comandante Lanaia, sul banco degli imputati per minaccia
-
Cronaca3 mesi ago
Per la “fiera della vergogna” giustizia lumaca: in tre condannati a 10 anni
-
Cronaca3 mesi ago
Sequestrati 160 kg di carne, pesce e ortofrutta: batosta per un ristorante
-
Cronaca2 mesi ago
Tre studentesse travolte da una moto, grave una ragazza di Biancavilla
Francesco
14 Febbraio 2019 at 2:36
Di irregolarità non ne mancano in questo paese anzi è famosissimo anche per questo modo d’agire comune quando si tratta di questi “personaggi”.
Sara
14 Febbraio 2019 at 2:31
Di irregolarità non ne mancano in questo paese anzi è famosissimo anche per questo modo d’agire comune quando si tratta di questi “personaggi”.
Biancavilla Oggi
13 Febbraio 2019 at 22:53
Gentile Laura,
i fatti che abbiamo riportato trovano riscontro, in più di due pagine, tra le carte di indagine e, per essere li, i magistrati li hanno ritenuti di rilievo. A differenza sua, li riteniamo tali anche noi, sotto il profilo giornalistico. Crediamo, al di là della presenza o meno di responsabilità di carattere penale, che l’episodio sia di notevole interesse pubblico. E di conseguenza, oggetto di doveroso resoconto ai nostri lettori. Cordialità.
Laura
13 Febbraio 2019 at 20:39
Vorrei capire il senso di questo articolo… Se il vigile stava certificando un numero di cellulare anziché un numero fisso, credo che tutti sarebbero stati in grado di distinguerlo.. Non vedo nessuna connivenza o reato in questa azione…anche nel dire ad un cittadino “a disposizione”… Devo dire che questa volta il vostro giornale ha peccato di presunzione, e si percepisce una particolare ostilità … Credo sia meglio scrivere su fatti davvero rilevanti e certi… Buon Lavoro
Giudo
13 Febbraio 2019 at 15:56
Uno aveva la figlia assessore del pd. Che campagne elettorali faceva nei bar e per le piazze con Pippo Glorioso a braccetto!
@