Chiesa
Alfredo Calderoni e Giosuè Messina, due storie di vocazione a Biancavilla

Alfredo Calderoni e Giosuè Messina, due biancavillesi diventati a pieno titolo membri della Chiesa locale: il primo come sacerdote, l’altro come diacono transeunte (in attesa, cioè, di raggiungere l’ordinazione sacerdotale).
Due storie, le loro, che partono da esperienze spirituali e parrocchiali vissute a Biancavilla. Entrambi appartenenti alla chiesa madre ed attivi in vari ambiti parrocchiali, hanno scelto di seguire la loro vocazione sacerdotale.
Alfredo Calderoni, sin da piccolo ha avuto grande capacità organizzativa nei gruppi giovanili parrocchiali e nel vicino Istituto “Maria ausiliatrice”, guidato dalle suore salesiane, dove ha svolto il servizio civile. Ha seguito, appunto, il carisma tipico di San Giovanni Bosco, mantenendo alta l’attenzione verso le nuove generazioni e la formazione cristiana dei ragazzi. Per nove anni ha seguito il cammino formativo per diventare sacerdote salesiano, raggiungendo settimana scorsa la tappa più importante. Circondato dall’affetto della famiglia, degli amici, dei formatori e compagni di cammino, ha detto il suo “sì” in una basilica “Maria Santissima dell’Elemosina” affollata e commossa, alla presenza dell’arcivescovo di Catania, Salvatore Gristina.
Giosuè Messina, proveniente dalla stessa realtà parrocchiale, ha anche lui dimostrato sin dalla tenera età grande passione e interesse per la vita della chiesa. Attivo anche in altre parrocchie, ha sempre avuto disponibilità per le celebrazioni, le feste, lo zelo per il ricordo dei patroni. Tra i primi ad interessarsi a migliorare ed arricchire la festa di San Zenone, che da alcuni anni vive un crescendo di interesse e novità nella comunità biancavillese. Cerimonia in Cattedrale, a Catania, dove Messina ha lasciato lo stato di laico per essere ordinato diacono dall’arcivescovo Gristina, assieme ad altri quattro seminaristi e due diaconi permanenti, e proseguire il suo itinerario che lo condurrà al sacerdozio.
Le storie di vocazione di Calderoni e Messina si aggiungono così alla lunga e secolare tradizione biancavillese, che ha dato alla Chiesa etnea tanti uomini di fede, impegnati su ogni fronte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Chiesa
Giubileo delle confraternite, in 80 da Biancavilla per l’insediamento del Papa
Delegazioni di cinque congregazioni: sono state le più numerose provenienti dalla diocesi di Catania

C’è chi, a Roma, ha portato il medaglione. Altri sono andati con il proprio abito tradizionale. Segni distintivi, che esprimono appartenenza e identità culturale, oltre che fede religiosa.
Da Biancavilla sono andati in 80 a Roma per partecipare al Giubileo delle confraternite. Un folto gruppo, il più numeroso partito dall’Arcidiocesi di Catania. I biancavillesi che hanno preso parte al pellegrinaggio appartengono alle confraternite del Santissimo Sacramento, del Rosario, della Mercede, di San Giuseppe e dell’Idria.
Arrivati venerdì a Roma, i gruppi hanno partecipato al pellegrinaggio verso la porta santa, aperta da Papa Francesco la scorsa notte di Natale. Quindi, la processione monumentale tra il Colosseo ed il Circo Massimo con la partecipazione delle più importanti confraternita provenienti da tutto il mondo. E poi, la partecipazione alla messa di insediamento di Papa Leone XIV in piazza San Pietro.
Un’occasione, dunque, per queste realtà associative, di vivere il Giubileo come un momento di comunione ecclesiale con l’opportunità di rinnovare il loro impegno nella fede e nel servizio. Le confraternite hanno testimoniato così la ricchezza della pietà popolare e la vitalità di una fede che ha attraversato i secoli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Chiesa
Eletto Papa Leone XIV, le campane suonano a festa nella basilica pontificia
Il titolo alla chiesa madre di Biancavilla fu conferito nel 1970 da Paolo VI con propria bolla

La Chiesa cattolica ha eletto il Papa: è l’americano Robert Francis Prevost, che ha preso il nome di Leone XIV. In coincidenza con la fumata bianca, a Biancavilla campane a festa in chiesa madre, che è anche basilica pontificia (oltre che Collegiata e Santuario). Un dettaglio che la lega direttamente al Papa.
Il titolo di “basilica minore pontificia” risale al 1970: un riconoscimento avuto con bolla “In Sanctissimam Cristi Matrem” di Papa Paolo VI. Un titolo speciale che in genere si dà per importanza storica, spirituale o architettonico e che implica un legame particolare con il Papa.
Le basiliche pontificie hanno il privilegio di esporre simboli come il padiglione papale, il tintinnabulum (campanella processionale), lo stemma papale e talvolta la concessione di indulgenze speciali.
Dopo la morte di Bergoglio, all’esterno della chiesa biancavillese era stato rimosso l’ovale con lo stemma araldico di Papa Francesco. Un segno della sede apostolica vacante. Si attende ora che venga esposto lo stemma del nuovo pontefice.
Su Leone XIV si concentrano attese e speranze dei fedeli cattolici. A farsi interprete di questi sentimenti il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno: «Accogliamo con gioia e speranza l’elezione di Papa Leone XIV. In un tempo segnato da divisioni e incertezze, la sua figura rappresenta un richiamo universale ai valori della pace, della solidarietà e della fraternità. A nome dell’intera comunità di Biancavilla, esprimo l’augurio che il suo pontificato possa essere fonte di serenità e guida spirituale per il mondo intero».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Cronaca1 settimana ago
Stipendi da fame in un supermercato di Biancavilla: due arresti della Finanza
-
Chiesa4 settimane ago
Giubileo, anche 50 giovani biancavillesi dell’Annunziata ai funerali del Papa
-
Chiesa4 settimane ago
«Quell’incontro a Casa Santa Marta con Papa Francesco, parlando di santità»
-
Cronaca1 settimana ago
Così i dipendenti venivano intimoriti: «Attenti, il filo si può spezzare»