Cronaca
Scintille tra rami e cavi elettrici all’interno del cimitero di Biancavilla


di Alessandro Rapisarda
Scintille provocate dal contatto tra rami d’albero e i cavi dell’elettricità. Succede all’interno della parte nuova del cimitero di Biancavilla, a causa delle forte raffiche di vento che si sono abbattute anche nella nostra zona.
È quanto si vede dal video realizzato dal coordinamento dei volontari delle associazione Pcb, Gepa e Security, che hanno attivato un controllo del territorio a seguito delle forti folate di vento.
Diversi gli interventi volti alla rimozione e messa in sicurezza di alcune sedi stradali, ivi compreso l’ingresso di una proprietà privata dove è caduta una grossa insegna. Una situazione per la quale anche la Protezione Civile raccomanda prudenza per evitare rischi.
Nei locali comunali di zona Martina, divelto il cancello in ferro. In diverse piazze, rami d’albero spezzati e finiti a terra. Episodi in via Giacomo Matteotti, in via degli Oleandri e in zona “Croce al vallone”.
Danni anche ai parabrezza di auto parcheggiate, a causa della caduta di rami o, come accaduto nella zona di via Piccione e via Raspagliesi, caduta di pietre dai tetti in tegole. In allerta, protezione civile e vigili del fuoco.
Altri danni si registrano all’interno del campo sportivo “Orazio Raiti”, in particolare la tettoia in lamiera della tribuna. Parti di un tetto di un’abitazione di via dei Pini spazzate via dalle raffiche. Lamiere divelte in via Inessa.
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Cronaca
Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne
Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata


La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.
Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.
Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.
Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.
Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».
La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.
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