Cronaca
Scintille tra rami e cavi elettrici all’interno del cimitero di Biancavilla


di Alessandro Rapisarda
Scintille provocate dal contatto tra rami d’albero e i cavi dell’elettricità. Succede all’interno della parte nuova del cimitero di Biancavilla, a causa delle forte raffiche di vento che si sono abbattute anche nella nostra zona.
È quanto si vede dal video realizzato dal coordinamento dei volontari delle associazione Pcb, Gepa e Security, che hanno attivato un controllo del territorio a seguito delle forti folate di vento.
Diversi gli interventi volti alla rimozione e messa in sicurezza di alcune sedi stradali, ivi compreso l’ingresso di una proprietà privata dove è caduta una grossa insegna. Una situazione per la quale anche la Protezione Civile raccomanda prudenza per evitare rischi.
Nei locali comunali di zona Martina, divelto il cancello in ferro. In diverse piazze, rami d’albero spezzati e finiti a terra. Episodi in via Giacomo Matteotti, in via degli Oleandri e in zona “Croce al vallone”.
Danni anche ai parabrezza di auto parcheggiate, a causa della caduta di rami o, come accaduto nella zona di via Piccione e via Raspagliesi, caduta di pietre dai tetti in tegole. In allerta, protezione civile e vigili del fuoco.
Altri danni si registrano all’interno del campo sportivo “Orazio Raiti”, in particolare la tettoia in lamiera della tribuna. Parti di un tetto di un’abitazione di via dei Pini spazzate via dalle raffiche. Lamiere divelte in via Inessa.
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Cronaca
Amianto, casalinga morta a 55 anni: chiesto risarcimento di 500mila euro
Causa contro il Comune ma è difficile provare responsabilità, il sindaco: «Ci sono gli indennizzi»


Non era mai accaduto da quando Biancavilla sa di convivere con la minaccia del minerale-killer: la fluoroedenite di monte Calvario, simile all’amianto, fonte di un inquinamento naturale che ha determinato decine di morti per tumore alla pleura. Ma adesso, al palazzo comunale, una famiglia che ha perso una persona cara a causa del mesotelioma chiede ora un risarcimento di 500mila euro.
Sono passati 26 anni dall’evidenza dei dati epidemiologici e 21 dalla scoperta e identificazione della fibra, riconosciuta a livello internazionale come “nuovo minerale” con proprietà altamente cancerogene. In tutti questi anni, nessuno aveva tentato una causa al Comune. Eppure, di morti per questa neoplasia che non lascia scampo, Biancavilla ne conta dal 1988 ad oggi circa 70, anche se la stima è che quelli reali siano almeno il doppio.
La causa civile al Tribunale di Catania
Tra questi, una donna di 55 anni, casalinga, deceduta nel 2012. Sono stati il marito e due figli ad avviare il procedimento alla sezione civile del Tribunale di Catania, adducendo una responsabilità con culpa in omittendo. Si punta il dito sul Comune per presunte omissioni nell’obbligo di tutelare la salute pubblica, soprattutto dopo che cause ed effetti dell’incidenza eccessiva di mesotelioma a Biancavilla sono stati ampiamente documentati dalla letteratura scientifica.
Una causa legittima, ma dal verdetto non così scontato per la famiglia biancavillese. La mobilitazione istituzionale, a partire dal 1997, per affrontare la problematica, non è mai mancata. Tenendo conto, poi, del lunghissimo periodo di incubazione tipico di questa patologia tumorale, i decessi finora avvenuti sono da considerare conseguenze di un’esposizione al rischio cominciata ben prima della fine degli anni ’90, quando il paese ha preso coscienza dell’esistenza del minerale-killer. Ad ogni modo, l’esito della causa civile dovrebbe arrivare il prossimo ottobre.
Aperta la strada dell’indennizzo una tantum
Se la strada dei risarcimenti si presume dallo sbocco incerto, quella da percorrere per vittime e famigliari delle vittime riguarda gli indennizzi. Fino a pochi anni fa anche questa possibilità – riservata solo a lavoratori esposti al rischio amianto – era impensabile da applicare alla realtà di Biancavilla. Ma interventi parlamentari e ministeriali hanno riconosciuto l’unicità del caso Biancavilla. Un cambio di rotta possibile anche dopo che la fluoroedenite è stata riconosciuta cancerogena dall’International Agency for Research on Cancer, riunita a Lione con 21 esperti di 10 paesi europei.
«Si sta lavorando – conferma a Biancavilla Oggi il sindaco Antonio Bonanno – agli indennizzi ai familiari delle vittime dell’esposizione ambientale. Vittime che per la prima volta vengono equiparate a coloro che si sono ammalati per esposizione lavorativa». Per queste ragioni, «ci stiamo interfacciando con l’Animil», l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.
«È stato possibile – sottolinea il primo cittadino – aumentare i fondi nell’ultima finanziaria. Nel decreto Milleproroghe sono state facilitate, inoltre, le procedure per ottenere un indennizzo una tantum, quantificato in 15mila euro, la cui erogazione compete all’Inail».
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