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Cronaca

Pioggia di cenere ed aria irrespirabile per un vasto incendio in zona Rocca

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Un vasto incendio ha mandato in fumo la vegetazione dei terreni di zona Rocca, a sud di Biancavilla. Per diverse ore colonne di fumo e una pioggia di cenere hanno reso l’aria irrespirabile. L’odore di bruciato si è avvertito anche a grandi distanze.

Il forte caldo e i venti hanno alimentato le fiamme che si sono estese nelle pareti che si vedono dal Belvedere e da via Filippo Turati, creando timori per le abitazioni.

Spaventati anche i passanti e i commercianti presenti proprio nella zona, per il consueto mercato del mercoledì. I venditori sono stati costretti ad allontanarsi e a smontare le proprie bancarelle in tutta fretta.

L’intervento dei vigili del fuoco, assieme anche ad alcuni residenti che hanno dato una mano come hanno potuto, è riuscito ad allontanare il fuoco dalle abitazioni ma non a spegnere l’incendio, che si è esteso fino a parti difficili da raggiungere sia con i mezzi che a piedi.

Il fuoco è stato domato dopo diverse ore e, come si nota dal nostro video, ampie porzioni del terreno sono rimaste bruciate. Oltre alla vegetazione, lambiti anche alberi di ulivo. Ad andare in fumo pure gli immancabili cumuli di rifiuti e copertoni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cronaca

Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa

L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

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Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.

Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.

L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.

A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.

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Cronaca

Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»

Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

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I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.

Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.

Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.

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