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“Meglio Parco che sporco”, volontari ed appassionati a Casa Mirio

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di Vittorio Fiorenza

Anche sul versante di Biancavilla, non sono mancate le adesioni a “Meglio Parco che Sporco”, l’iniziativa promossa dal Parco dell’Etna, giunta alla sua seconda edizione, consistita in una giornata di mobilitazione e soprattutto di grandi pulizie sull’Etna e nell’area protetta con la bonifica dei siti di discarica incontrollata.

Nel territorio biancavillese, il sito scelto è stato quello di piano Mirio, nel punto in cui si trova la casermetta comunale, che a breve sarà interessata da lavori di ristrutturazione, oltre alla sistemazione dell’area esterna.

Qui si sono dati appuntamento volontari e soci dell’associazione “Casa Mirio”, che ormai da qualche anno ha posto all’attenzione pubblica l’importanza di questo incantevole luogo, purtroppo non noto a tutti i biancavillesi. Assieme a loro pure i soci del Lions club Adrano – Bronte – Biancavilla e dell’associazione “Lupi dell’Etna”, che ci hanno ormai abituati alle pedalate lungo ogni sentiero, non soltanto quello attorno al nostro Vulcano. Presenti pure Salvuccio Furnari, membro del Comitato esecutivo del Parco dell’Etna, ed il vicesindaco di Biancavilla, Gianluigi D’Asero.

Stesse scene in altre parte del territorio etneo per una giornata «dall’alto significato simbolico, di impegno, di partecipazione, piena, convinta e festosa di associazioni, istituzioni e cittadini, un grande segnale di attenzione e di amore per la natura, per l’ambiente, per il Parco».

“Meglio Parco che sporco” è inserita, insieme ad altre importanti manifestazioni organizzate in tutta Europa, della Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti, in programma dal 22 al 30 novembre e finalizzata alla più ampia sensibilizzazione sui temi della riduzione, del riciclaggio e del riutilizzo dei rifiuti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cultura

L’omaggio di Salvo Ardizzone alla memoria del maestro Franco Zeffirelli

L’artista biancavillese racconta il suo incontro, quand’era ancora studente, con il grande regista italiano

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Nello scenografico complesso di San Firenze, sede della Fondazione Franco Zeffirelli, consegnata l’opera dell’artista siciliano Salvo Ardizzone, originario di Biancavilla, dedicata al maestro del cinema italiano: “I Zeffiretti FZ 2023” acrilico 80×80.

Il dipinto rappresenta un giovane Zeffirelli del periodo del Gesù di Nazaret, circondato dagli “zeffiretti” dell’idomeneo di Mozart tanto amati dalla mamma Alaide. E poi tanto “viola” e tanti “gigli”, che rappresentano la sua amata Fiorentina.

«Ho incontrato il Maestro – ricorda l’artista biancavillese – nella primavera del 1993, lui stava girando il film “Storia di una Capinera” a Catania, io frequentavo l’Accademia di Belle Arti e stavo realizzando la mia tesi “Gesù nel cinema: secondo Pasolini, Zeffirelli e Jewison”, tre modi di vedere la figura di Gesù. È chiaro che di Zeffirelli mi sono soffermato sul “Gesù di Nazaret”, che considero il kolossal non solo della mia adolescenza ma anche di tutti i tempi».

«Tramite le suore benedettine, visto che una mia compagna di classe lo era, mi procurai – prosegue Ardizzone – un appuntamento con il Maestro all’interno del set. Nonostante siano passati esattamente 30 anni, lo ricordo come se fosse oggi. Lui saliva la “scalinata Alessi”, dove c’era anche il suo hotel di appoggio, considerando che lui aveva anche un caravan. Finita la salita si avvicinò a me, nonostante ci fosse un gruppetto di persone e mi disse: “Sei tu il ragazzo della tesi?”. Io in maniera emozionata gli risposi “sì”. Mi prese la mano e la bacio, dicendo “Grazie”. Ho ancora impresso questo momento nei miei pensieri e lo porterò con me».

Se il Gesù di Nazaret e Fratello sole, sorella luna mi hanno emozionato per le verità evangeliche e storiche, Storia di una Capinera e Romeo e Giulietta, mi legano di più alle emozioni amorose, che tutti noi abbiamo dentro il nostro cuore. La stessa cosa si può dire di Amore senza fine. Per parafrasare Callas forever, posso dire Zeffirelli forever».

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