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Cronaca

Si punta al cuore di Piano Rinazze Terzo assalto, ma scatta l’allarme

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L’immobile che ospita le sedi del consorzio Euroagrumi e della cooperativa Portobello

Preso di mira l’immobile che ospita le sedi del consorzio Euroagrumi e della cooperativa “Portobello”. I ladri (a volto scoperto) si sono introdotti nel magazzino. Ma la sirena li ha fatti fuggire, prima dell’arrivo dei carabinieri.

di Vittorio Fiorenza

È il terzo assalto a Piano Rinazze, nel giro di pochi giorni. Questa volta, l’obiettivo è stato l’immobile condiviso dal magazzino della cooperativa “Portobello” e dalla sede del consorzio Euroagrumi, che raggruppa i produttori.

Ignoti hanno sbloccato il motore del cancello automatico della sede, a qualche centinaio di metri dall’incrocio tra la Strada Statale 121 e la Strada Provinciale 44. Con un piede di porco hanno poi forzato l’ingresso e sono entrati nel magazzino. Sono riusciti a tranciare alcuni cavi di una cabina di energia elettrica interna. Questa volta, però, il sistema d’allarme è scattato, inviando il segnale sia alla vigilanza privata che ai carabinieri della compagnia di Paternò. I militari sono arrivati sul posto nel giro di pochi minuti. I ladri si erano già dati alla fuga, senza avere portato a termine il colpo.

Nessun danno di rilievo, per fortuna, in questo ennesimo episodio criminale. Hanno, però, distrutto la macchinetta del caffè e rubato le monete dell’apposito contenitore. Allarmati dalla sirena, i malviventi hanno pure lasciato a terra il piede di porco. Il sistema di videosorveglianza ha registrato i loro movimenti. Si vedono uomini con il volto scoperto. Le immagini ora sono al vaglio dei carabinieri, anche se la loro non perfetta qualità, potrebbero non essere determinanti per l’identificazione dei ladri.

Non è la prima volta che episodi simili interessino la sede del consorzio e dell’azienda agricola. In altri tre precedenti episodi, il danno a carico soltanto di Euroagrumi è stato di 50mila euro per il furto di cavi di rame e personal computer.

«Terra di nessuno»
Non c’è pace, dunque, per gli insediamenti agricoli di Piano Rinazze. Ladri e razziatori di campagne sono ormai una presenza costante nella zona e sembrano agire con la certezza di poterlo fare in maniera del tutto indisturbata.

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I cavi elettrici tranciati nella cabina elettrica interna

Questa volta hanno puntato sul cuore pulsante dell’intera area, visto che il consorzio è rappresentativo di un intero comparto e l’azienda prescelta dai ladri è tra le più importanti di Biancavilla per la lavorazione di agrumi, fichidindia, ortofrutta in genere, al punto da essere presente e apprezzata nei mercati esteri.

Pochi giorni fa, a Biancavilla Oggi, il presidente di Euroagrumi, Salvatore Rapisarda, aveva lanciato un preciso Sos, dopo un raid in case rurali della zona (in particolare quelle lungo la strada della “Sgarrata”), nel quale erano stati portati via attrezzi agricoli e porte di ferro. Rapisarda aveva chiesto maggiore vigilanza e presenza delle forze dell’ordine in una zona strategica, ma ridotta a “terra di nessuno”, nonostante conti, oltre alle aziende, circa un migliaio di proprietà agricole, anche di pochi tumuli, in gran parte di biancavillesi.

Qualche giorno dopo il suo appello, invece, i ladri hanno preso di mira un’altra cooperativa, proprio di fronte alla sede di Euroagrumi e di “Portobello”. Danni per decine di migliaia di euro, visto che in questo caso i malviventi sono riusciti a portare via tre camion e pezzi tecnici della catena di lavorazione degli agrumi. Un dettaglio che può servire alle indagini: i mezzi rubati erano carichi di cassette di plastica. Nel tragitto per la fuga, evidentemente sono cadute e disseminate lungo la strada. Diverse di queste cassette sono state “segnalate” in più punti dell’arteria per Lentini. La destinazione di quanto rubato –suggerisce l’indizio– sarebbe fuori provincia.


GUARDA LE FOTO

►I danneggiamenti lasciati alla cooperativa “Portobello”

►Le razzie nella case rurali: portate via le porte in ferro


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Cronaca

Arrestato un biancavillese in Sardegna: sul suo camion 70 kg di marijuana

Circa 100 buste sottovuoto: se immessa sul mecato, la sostanza avrebbe fruttato oltre 100mila euro

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Un insospettabile. Forse proprio per questo è stato individuato per effettuare un servizio di corriere della droga, con il proprio autoarticolato. Ma non è sfuggito ai “radar” della Guardia di finanza, insospettivi dal suo atteggiamento nervoso.

Un 38enne di Biancavilla è stato fermato al porto “Isola Bianca” di Olbia, in Sardegna. Era in procinto di imbarcarsi sulla motonave diretta a Civitavecchia e Livorno.

Sul suo camion, carico di mobilio usato, le Fiamme gialle, con l’ausilio dei cani antidroga, hanno scoperto un grosso quantitativo di sostanza stupefacente: quasi 70 kg di marijuana. Erano contenuti in oltre 100 buste sottovuoto termosaldate, nascoste in alcuni divani da bar. Se immessa sul mercato, la droga avrebbe fruttato oltre 100mila euro.

I militari hanno, quindi, sequestrato la droga ed arrestato l’autotrasportatore per traffico di stupefacenti, per poi condurlo nel carcere di Nuchis.

A Biancavilla, l’uomo si era fatto “conoscere” per una vicenda privata che ha portato i carabinieri a denunciarlo per incendio doloso. Ma mai era stato “catalogato” a fatti o dinamiche di criminalità organizzata. L’episodio avvenuto in Sardegna ora è al vaglio degli inquirenti per ulteriori approfondimenti, nel tentativo di risalire ai committenti e alla destinazione del quantitativo di droga.

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