Fuori città
Una passeggiata didattica per scoprire le bellezze di Piano Mirio
di Vittorio Fiorenza
La casa-rifugio di piano Mirio, nella pineta di Biancavilla, continua ad essere bersaglio di azioni vandaliche, mentre l’intera area circostante attende l’attuazione di un intervento di recupero da parte del Parco dell’Etna. Ma questo non scoraggia gli appassionati della natura, che, anzi, si ostinano a riappropriarsi di uno spazio di proprietà del Comune ristrutturato nel 2001 ma poi di nuovo lasciato all’incuria.
Ancora una volta, il comitato “Casa Mirio” ha promosso una giornata che ha coinvolto una rappresentanza di alunni di Biancavilla, molti dei quali non conoscevano questa parte della pineta comunale. Una “passeggiata didattica”, a 1500 metri di altitudine, per parlare di fauna e flora dell’Etna, stare all’ombra di alberi secolari, riscoprire il fascino delle escursioni con pranzo a sacco e sollecitare le opere di sistemazione della casermetta.
L’iniziativa, “Benvenuta primavera”, voluta dalle associazioni Bene Comune, Rifiuti Zero, Auser e dal gruppo Facebook “La mia Etna”, segue quella organizzata a settembre, attraverso la quale gruppi di volontari ripulirono zona Mirio da grandi quantità di immondizia. Anche questa volta hanno partecipato il vicesindaco Gianluigi D’Asero e il componente del comitato esecutivo del Parco dell’Etna, Salvuccio Furnari.
A fine giornata, un cartellone è stato lasciato dagli alunni appeso ad un albero per avvertire i visitatori che sosteranno in questa area: «Nel bosco, le bestie non sporcano. Gli uomini, sì. Comportatevi come le bestie».
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Una passeggiata didattica a casa Mirio, nel cuore della pineta di Biancavilla
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Fuori città
I cent’anni di nonna Rosa Leocata, uno sguardo dolce che sa di giovinezza
Trasferitasi 15 anni fa da Biancavilla in Lombardia: festeggiata dal Comune e dalla parrocchia di Parona
Sette anni fa si è trasferita da Biancavilla a Parona, comune di 1900 abitanti in provincia di Pavia, dove vive con la nuora. Adesso che ha compiuto 100 anni, nonna Rosa è stata festeggiata dal piccolo comune lombardo. Per lei si sono mossi l’amministrazione comunale e la comunità parrocchiale di “San Pietro Apostolo” con padre Riccardo Campari. Il sindaco Massimo Bovo, in fascia tricolore, ha omaggiato la signora Rosa con un mazzo di fiori e una targa ricordo. A fianco a lei, le nipoti Rossella e Ramona Lavenia, Alfio La Delfa e Alessio Leotta, i pronipoti Alice e Francesco, la nuora Eveline Leleu.
Una vita lunga un secolo, quella di Rosa Leocata, nativa di Adrano, ma trasferitasi nel 1927 a Biancavilla, dove ha incontrato l’uomo della sua vita. Dal matrimonio con il marito Placido Lavenia, noto per il suo salone di parrucchiere per uomini e donne, sono nati tre figli: Vincenzo, Carmelo e Santina.
Nel racconto della sua vita non mancano, certo, cicatrici e rimpianti. Rimasta orfana di madre, non ha completato la scuola e, ancora oggi, quando il pensiero torna alla sua infanzia, il suo sguardo si riempie di malinconia: «Se solo avessi potuto studiare…». Ma da bambina imparò presto a lavorare, per poi lavorare come sarta, mostrando una dedizione e un senso del dovere che sarebbero stati il filo conduttore della sua esistenza. Il dolore più grande: la morte prematura dei figli.
«Segnata da sacrifici, dolori, amore sconfinato e una forza d’animo che le ha permesso di attraversare il tempo con dignità e dolcezza. La sua – raccontano i nipoti – è la storia di una donna che ha saputo affrontare ogni avversità trasformandola in un gesto d’amore per chi le stava accanto».
«Un esempio di resilienza»
Nonostante la lontananza dalla Sicilia, a dispetto della sua età, sa maneggiare il tablet ed è solita leggere Biancavilla Oggi per tenersi informata sul suo paese d’origine.
«Nonna Rosa – raccontano ancora i familiari – non ha mai smesso di essere una presenza stabile e affettuosa per chiunque le sia vicino. La sua casa è il rifugio di ricordi dolci e amari, raccontati con una lucidità sorprendente e uno sguardo che, a 100 anni, ancora sa di giovinezza».
«La sua non è solo la testimonianza di un secolo di storia, ma è il simbolo di una donna che non si è mai lasciata piegare dalle difficoltà. Oggi, nella sua lunga vita, possiamo leggere l’essenza stessa della resilienza: la capacità di amare oltre il dolore, di donarsi senza riserve, di accogliere il futuro con un sorriso, nonostante tutto».
Ecco perché questo speciale compleanno ha anche il valore di una conquista. E un’occasione di affetto e gratitudine, che in questo giorno unisce Biancavilla e Parona: «Alla nostra nonna centenaria, l’augurio di continuare a essere l’anima gentile che ispira chiunque abbia la fortuna di conoscerla. Buon compleanno, Rosa: cento anni di te sono un regalo per tutti noi».
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