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Cronaca

“Ambulanza della morte”, il pm chiede 30 anni di carcere per Agatino Scalisi

Il caso scoperchiato da “Le Iene”: l’uomo, attualmente in stato di libertà, è accusato di omicidio ed estorsione

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Il pubblico ministero Andrea Bonomo ha chiesto 30 anni di carcere per Agatino Scalisi, uno degli imputati del caso “Ambulanza della morte”. Il procedimento si svolge con rito abbreviato davanti al giudice Carla Valenti del Tribunale di Catania.

Scalisi, che si trova in stato di libertà, è accusato dell’omicidio di una donna, Maria Giardina. Altra accusa a sua carico riguarda l’estorsione, aggravata dal metodo mafioso, ai danni della famiglia Arena, titolare dell’omonima agenzia di pompe funebri. Quest’ultimo reato è contestato in concorso con Davide Garofalo (già condannato all’ergastolo dalla Corte d’assise di Catania per tre omicidi che sarebbero avvenuti in ambulanza) e un terzo soggetto, Marco Donzì, per il quale si procede separatamente.

Nei procedimenti si sono costituiti parte civile alcuni dei familiari delle vittime, Orazio Arena con i figli Giuseppe e Luca, l’Asp di Catania, il Comune di Biancavilla, il Codacons e l’associazione antiracket “Libera Impresa”.

Il caso della “Ambulanza della morte”, come ormai noto, è stato scoperchiato dal programma Mediaset “Le Iene”. Diverse testimonianze hanno raccontato il “modus operandi” –coperto dai clan mafiosi di Adrano e Biancavilla– dei due imputati. Scalisi e Garofalo, a bordo di un’ambulanza privata, avrebbero fatto morire con un’iniezione d’aria in vena, pazienti terminali, dimessi dall’ospedale, nel tragitto verso le loro abitazioni. In questo modo, si sarebbero accaparrati il sevizio funebre con il riconoscimento di 200-300 dall’agenzia.

Un orrore che, secondo le testimonianze raccolte da “Le Iene”, si sarebbe ripetuto decine e decine di volte. La Procura di Catania ha, invece, individuato quattro episodi di presunti omicidi, tre a carico di Garofalo e uno a carico di Scalisi.

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Cronaca

Ubriaco alla guida della sua auto, denunciato giovane di Biancavilla

È successo al centro di Catania: sottoposto all’alcoltest, il 23enne era anche barcollante

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Un 23enne di Biancavilla è stato sottoposto a controllo e all’alcoltest, nelle vie del centro di Catania, da parte dei carabinieri del Nucleo Radiomobile. Il giovane, in piena notte, sfrecciava alla guida di un’auto di grossa cilindrata

Quando i militari gli hanno chiesto di scendere dal veicolo, il conducente barcollava. Non riusciva nemmeno ad esprimersi correttamente perché aveva la bocca “impastata”, come solitamente accade a chi abusa di alcolici.

L’etilometro ha confermato ciò che i Carabinieri avevano già compreso: il ragazzo aveva un tasso alcolemico pari a 0,99 grammi per litro, ovvero superiore alla soglia di 0,8 g/l prevista dal Codice della Strada.

Per questo motivo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e la sua auto è stata affidata all’amico che viaggiava con lui, che non aveva bevuto alcolici.

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