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Sanificazione delle strade, contributo regionale di 9mila euro per Biancavilla

Emergenza “coronavirus”, una delibera di Palazzo d’Orleans assegna risorse a tutti i comuni dell’Isola

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Delibera da parte del governo regionale per lo stanziamento di una risorsa economica per il necessario servizio di sanificazione delle strade dei centri abitati, degli edifici pubblici e degli edifici scolastici.

La somma assegnata al Comune di Biancavilla è di 9mila euro. L’intervento da parte dell’amministrazione Bonanno è avvenuto prima che da Palermo giungesse lo stanziamento di questa somma. Una misura contenuta in un’ordinanza firmata dal primo cittadino per il «rafforzamento delle attività di contrasto per il contenimento della diffusione del virus Covid-19».

La disinfezione ambientale, con l’impiego di un atomizzatore di una ditta privata e la collaborazione dei volontari della Gepa e della Onlus Protezione Civile Biancavilla, ha riguardato via Vittorio Emanuele, viale Cristoforo Colombo, viale dei Fiori, via Inessa, via Scutari, via Umberto, viale Europa, via Fallica, via Giacomo Matteotti, via San Placido, via Benedetto Croce. Passaggio dell’atomizzatore pure all’ospedale, in tutti i plessi scolastici comunali, all’Ufficio postale e nella Caserma dei carabinieri, al mercato di via Filippo Turati, al cimitero, nonché in piazze e parchi.

A ciascun comune dell’isola la Regione ha assegnato un contributo in quota capitaria. «Si tratta – ha scritto il presidente Nello Musumeci in una lettera inviata ai sindaci – di un modesto contributo che, nell’attuale contingenza, costituì e comunque un’utile azione di sostegno alle amministrazioni locali, tutte impegnate nell’azione di contenimento dell’epidemia».

La quota del contributo stanziato dalla Regione è stabilita sulla base della popolazione dei vari centri pari a 0,38 centesimi per abitante con contributo minimo di mille euro.

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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