Connettiti con

Cultura

«Esulta, o Chiesa», applaudito il concerto per padre Pino Salerno

Pubblicato

il

concerto-per-padre-pino-salerno-della-corale-della-basilica

La corale della basilica, diretta da Filedelfio Grasso, con padre Pino Salerno

È stato presentato nella basilica “Maria Santissima dell’Elemosina” di Biancavilla “Esulta, o Chiesa”. È stato un concerto di canti sacri tratti dalla Messa omonima per Assemblea, coro a tre voci miste e organo, composta da Filadelfio Grasso e dedicata al prevosto, padre Pino Salerno, nel 25esimo anniversario del suo sacerdozio.

Ha eseguito i brani la corale polifonica della basilica. All’organo, Vincenzo Benina, al violino Giovanni Cucuccio, al sax contralto Salvatore Scarfalloto, alla tromba Emanuele Bellocchi e ai timpani Alessandro Rapisarda.

concerto-per-padre-pino-salerno-della-corale-della-basilica2

Un momento del concerto

Numerosa e qualificata la partecipazione del pubblico, che ha apprezzato i nuovi canti che sono stati pubblicati a cura della parrocchia.

Il prevosto, don Pino Salerno, ringraziando i coristi, gli strumentisti e il direttore.

E ha anche sottolineato che la presenza di una Schola Cantorum all’interno della parrocchia è di notevole importanza.

Importante sia per il servizio che rende costantemente alla liturgia e alle funzioni che si svolgono in basilica e all’esterno che per il fatto di rappresentare un punto di aggregazione giovanile, sano e coinvolgente.

«Il mio giubileo sacerdotale – ha dichiarato don Pino – vuole essere una festa in onore del sacerdozio, della vocazione alla vita consacrata a Dio. Sia quindi un modo per attirare a Cristo e alla vita sacerdotale nuovi giovani coraggiosi ed entusiasti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
Fai clic per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cultura

1° Maggio a Biancavilla, l’occupazione delle terre e quelle lotte per i diritti

Il ruolo della Sinistra e del sindacato: memorie storiche da custodire con grandissima cura

Pubblicato

il

Anche Biancavilla vanta una ricca memoria storica sul 1 maggio. Nel nostro comprensorio non sono mancate, nel secolo scorso, iniziative e manifestazioni di lotta per i diritti dei lavoratori.

Spiccano su tutte l’occupazione delle terre e la riforma agraria di cui ci parla Carmelo Bonanno nel recente libro “Biancavilla e Adrano agli albori della democrazia. La ricostruzione dei partiti, le prime elezioni e i protagonisti politici dopo la caduta del fascismo”.

Il volume, edito da Nero su Bianco, raccoglie le testimonianze di alcuni dei protagonisti della vita politica e sindacale locale del Novecento, evidenziando le numerose iniziative volte a spazzare via i residui del sistema feudale di organizzazione delle terre e ad ottenere la loro redistribuzione.

Il mezzo principale per raggiungere tale obiettivo fu l’occupazione delle terre ad opera di un folto gruppo di contadini e braccianti. Tra questi, Giovanbattista e Giosuè Zappalà, Nino Salomone, Placido Gioco, Antonino Ferro, Alfio Grasso, Vincenzo Russo. A spalleggiarli anche diversi operai. Tra loro, Carmelo Barbagallo, Vincenzo Aiello, Domenico Torrisi, Salvatore Russo. Ma anche intellettuali come Francesco Portale, Nello Iannaci e Salvatore Nicotra.

Così, ad essere presi di mira furono anzitutto i terreni del Cavaliere Cultraro in contrada Pietralunga, nel 1948. Più di 400 persone li occuparono per cinque giorni e desistettero soltanto per l’arrivo della polizia, che sgomberò le proprietà.

A questa occupazione ne seguirono altre, tutte sostenute dai partiti della Sinistra dell’epoca (Pci e Psi in testa) e dalla Camera del Lavoro, e col supporto delle cooperative agricole di sinistra.

Le parole del “compagno” Zappalà

Significativa la testimonianza, riportata nel libro di Bonanno, del “compagno” Giosuè Zappalà: «Gli insediamenti furono vissuti con grande entusiasmo e costituirono per noi protagonisti dei veri e propri giorni di festa in cui potevamo manifestare la libertà che per tanti anni ci era stata negata. Le terre, i cui proprietari erano ricchi borghesi e aristocratici, spesso si trovavano in condizioni precarie, erano difficilmente produttive e necessitavano di grandi lavori di aratura, semina e manutenzione. Noi braccianti, perciò, con grande impegno e dedizione, spinti, oltre che dalla passione per il nostro lavoro, anche e soprattutto dalle condizioni di vita misere di quei tempi, ci occupammo, fin quando ci fu concesso, dell’opera di bonifica. Erano terre che di fatto costituivano per moltissimi l’unica fonte di reddito disponibile».

Tali iniziative, innestatesi nel corso del processo di riforma agraria che portò al superamento del sistema di governo delle terre sino ad allora vigente, condussero però a risultati contraddittori, poiché alcuni contadini ottennero terre produttive mentre altri terre scadenti. Ciò acuì il clima di invidia e inimicizia tra i protagonisti di quelle lotte e condusse alla rottura definitiva della coesione e della solidarietà della categoria.

Ciò non toglie che queste iniziative e manifestazioni segnarono un passaggio molto importante nella storia politica, socio-economica e sindacale locale e posero le basi per la “conquista” del palazzo municipale nel 1956 con l’elezione di Peppino Pace, primo sindaco comunista di Biancavilla.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti