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Nuovo assessore entra in Giunta Nominata l’avv. Rosanna Di Paola

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Rosanna Di Paola, nuovo assessore della Giunta Glorioso

di Vittorio Fiorenza

La sua nomina viene attribuita al peso politico del consigliere Giuseppe Salvà e all’ascendente che quest’ultimo esercita sul sindaco Giuseppe Glorioso. L’avv. Rosanna Di Paola è la nuova assessora della giunta comunale di Biancavilla. Una giunta che, di fatto, diventa un monocolore Pd.

A firmare l’incarico è stato il primo cittadino e domani pomeriggio, nell’aula consiliare, è previsto il giuramento, che formalizzerà il riempimento della quarta casella assessoriale. Una casella vuota da quasi un mese, ovvero dalle dimissioni dell’assessore Rosanna Neri della lista autonomista “Volare per Biancavilla”.

La nomina di Di Paola, alla sua prima esperienza politico-istituzionale, non smuove di una virgola l’assetto che l’assemblea cittadina ha assunto da parecchio tempo con l’assenza di una maggioranza e una composizione di schieramenti che ha reso e rende i lavori d’aula pressoché impraticabili. Dieci consiglieri contro dieci. Da una parte quel che resta della coalizione di Glorioso, dall’altra le tre forze del Centrodestra e il gruppo misto con i quattro consiglieri ex sostenitori del sindaco.

Nessun tentativo del sindaco è andato in porto per costituire uno schieramento maggioritario. Le dimissioni della Neri avrebbero dovuto agevolare questo processo. Le indiscrezioni di Palazzo, confermate ai cronisti dal primo cittadino, avevano prefigurato un accordo con il gruppo misto e la nomina ad assessore del consigliere Vincenzo Chisari. Ma poi non se n’è fatto nulla.

Il bilancio sarebbe stato bocciato, stando ai numeri. Soltanto l’assenza di Ada Vasta (esponente del Ncd) per “causa parto” e la seduta convocata appositamente dal presidente Vincenzo Cantarella nei giorni della sua indisponibilità hanno salvato le sorti di Giunta e Consiglio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. erica

    21 Ottobre 2016 at 15:22

    13 assessori sono tanti?chissà quanti ancora ne arriveranno di sto passo, visto che sono state promesse poltrone a chiunque portasse una manciata di voti. In questo caso si vede che il consigliere Giuseppe Salvà, da solo, ha più peso dei “fantastici4” che volevano la giunta tecnica, e invece hanno ottenuto solo pesci in faccia. Buon Lavoro al nuovo assessore

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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