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Storie

Fu tra le prime donne con patente di guida: addio a “zia” Franca, 101 anni

Già vicedirettrice del “Cenacolo” e volontaria Unitalsi, si è spento un esempio di eleganza ed ironia

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Si è spenta all’età di 101 anni, compiuti pochi giorni fa, Franca Calaciura. Una donna esuberante, ironica, moderna. Fu tra le prime donne, a Biancavilla, a conseguire la patente di guida e a mettersi al volante.

Per trent’anni era stata volontaria dell’Unitalsi. Aveva ricoperto il ruolo di vicedirettrice dell’Opera “Cenacolo Cristo Re”, fondato da mons. Giosuè Calaciura. L’aiuto nei confronti di chi aveva bisogno è stato un tratto della sua personalità e del suo impegno.

Le che, dopo gli studi liceali ad Acireale, si era iscritta alla facoltà di Medicina a Catania, non conseguirà la laurea a causa della guera. Ma era sempre pronta ad assistere e curare quanti ne avessero bisogno.

L’arte del cucito: altra sua passione. Era particolarmmente apprezzata per la capacità di disegnare, creare e realizzare modelli di abiti da sera e confezionare abiti per cerimonie e vestiti di Carnevale per i bambini.

Bella ed elegante, la “signorina” Franca Calaciura non si è mai sposata. Ma è stata amata dai suoi familiari e non le è mancata l’affetto dei suoi 40 nipoti e pronipoti. Grande festa per lei, in occasione dei suoi 100 anni, con il sindaco Antonio Bonanno a Villa delle Favare e nella sua parrocchia dell’Idria con padre Giovambattista Zappalà.

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Fuori città

I cent’anni di nonna Rosa Leocata, uno sguardo dolce che sa di giovinezza

Trasferitasi 15 anni fa da Biancavilla in Lombardia: festeggiata dal Comune e dalla parrocchia di Parona

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© Foto Biancavilla Oggi

Sette anni fa si è trasferita da Biancavilla a Parona, comune di 1900 abitanti in provincia di Pavia, dove vive con la nuora. Adesso che ha compiuto 100 anni, nonna Rosa è stata festeggiata dal piccolo comune lombardo. Per lei si sono mossi l’amministrazione comunale e la comunità parrocchiale di “San Pietro Apostolo” con padre Riccardo Campari. Il sindaco Massimo Bovo, in fascia tricolore, ha omaggiato la signora Rosa con un mazzo di fiori e una targa ricordo. A fianco a lei, le nipoti Rossella e Ramona Lavenia, Alfio La Delfa e Alessio Leotta, i pronipoti Alice e Francesco, la nuora Eveline Leleu.

Una vita lunga un secolo, quella di Rosa Leocata, nativa di Adrano, ma trasferitasi nel 1927 a Biancavilla, dove ha incontrato l’uomo della sua vita. Dal matrimonio con il marito Placido Lavenia, noto per il suo salone di parrucchiere per uomini e donne, sono nati tre figli: Vincenzo, Carmelo e Santina.

Nel racconto della sua vita non mancano, certo, cicatrici e rimpianti. Rimasta orfana di madre, non ha completato la scuola e, ancora oggi, quando il pensiero torna alla sua infanzia, il suo sguardo si riempie di malinconia: «Se solo avessi potuto studiare…». Ma da bambina imparò presto a lavorare, per poi lavorare come sarta, mostrando una dedizione e un senso del dovere che sarebbero stati il filo conduttore della sua esistenza. Il dolore più grande: la morte prematura dei figli.

«Segnata da sacrifici, dolori, amore sconfinato e una forza d’animo che le ha permesso di attraversare il tempo con dignità e dolcezza. La sua – raccontano i nipoti – è la storia di una donna che ha saputo affrontare ogni avversità trasformandola in un gesto d’amore per chi le stava accanto».

«Un esempio di resilienza»

Nonostante la lontananza dalla Sicilia, a dispetto della sua età, sa maneggiare il tablet ed è solita leggere Biancavilla Oggi per tenersi informata sul suo paese d’origine.

«Nonna Rosa – raccontano ancora i familiari – non ha mai smesso di essere una presenza stabile e affettuosa per chiunque le sia vicino. La sua casa è il rifugio di ricordi dolci e amari, raccontati con una lucidità sorprendente e uno sguardo che, a 100 anni, ancora sa di giovinezza».

«La sua non è solo la testimonianza di un secolo di storia, ma è il simbolo di una donna che non si è mai lasciata piegare dalle difficoltà. Oggi, nella sua lunga vita, possiamo leggere l’essenza stessa della resilienza: la capacità di amare oltre il dolore, di donarsi senza riserve, di accogliere il futuro con un sorriso, nonostante tutto».

Ecco perché questo speciale compleanno ha anche il valore di una conquista. E un’occasione di affetto e gratitudine, che in questo giorno unisce Biancavilla e Parona: «Alla nostra nonna centenaria, l’augurio di continuare a essere l’anima gentile che ispira chiunque abbia la fortuna di conoscerla. Buon compleanno, Rosa: cento anni di te sono un regalo per tutti noi».

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