Cronaca
“Ambulanza della morte”, verdetto della Cassazione: carcere a vita per Garofalo
Sentenza definitiva: pena confermata per gli omicidi con iniezione d’aria di Gagliano, Triscari e Cadile
Davide Garofalo è l’autore degli omicidi di Salvatore Gagliano, Agatina Triscari e Salvatore Cadile. Tre pazienti terminali, dimessi dall’ospedale, e “finiti” con un’iniezione d’aria nelle vene, durante il tragitto in un’ambulanza privata dalla struttura sanitaria alle loro rispettive abitazioni. Per questi delitti, Garofalo è stato condannato all’ergastolo in via definitiva dalla Cassazione. Gli Ermellini hanno rigettato, quindi, il ricorso presentato dall’imputato, assistito dall’avv. Turi Liotta, confermando la pena del carcere a vita, inflitta già dalla terza sezione della Corte d’Assise d’appello di Catania esattamente un anno fa.
Si chiude così per il barelliere-killer il caso della “Ambulanza della morte”, vicenda che ha fatto il giro del mondo, attraverso lo scoop del programma Mediaset de “Le Iene”, grazie alla testimonianza di Luca Arena e poi del fratello Giuseppe.
Parti civili costituite, oltre ai familiari delle tre vittime, sono il Comune di Biancavilla, l’Asp di Catania, la famiglia Arena (Orazio con i figli Giuseppe e Luca), le associazioni antiracket e antiusura “Libera Impresa” e “Obbiettivo legalità”, l’associazione “Art. 32-97” ed il Codacons.
Il secondo imputato del caso “Ambulanza della morte”, Agatino Scalisi, ha seguito il rito abbreviato. L’uomo, arrestato nel dicembre 2021, è già stato condannato a 30 anni di reclusione per l’omicidio di Maria Giardina. Una pena che in Appello è stato poi riformata in 13 anni, un mese e dieci giorni di carcere.
La tecnica, contesta la Procura di Catania ai due imputati, era quella di sottoporre a pazienti terminali un’iniezione d’aria nelle vene, nel tragitto su un’ambulanza privata dall’ospedale a casa, procurando il loro decesso per embolia gassosa e sostenendo che erano morti per cause naturali. L’obiettivo cinico era la “provvigione” di 200-300 euro sulla vestizione delle salme e i funerali. Un modus operandi che avrebbe avuto l’avallo dei gruppi mafiosi di Adrano e Biancavilla.
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Cronaca
Minicar si ribalta a Biancavilla, traffico in tilt nel viale Cristoforo Colombo
L’impatto, in un punto nevralgico della città, ha determinato pesanti disagi sul traffico veicolare
Incidente in via Cristoforo Colombo, nella zona “Sacro cuore” di Biancavilla. Una minicar, per cause da accertare, ha perso il controllo andando ad urtare un’altra auto per poi schiantarsi su un cancello in ferro di una proprietà privata e ribaltarsi.
Alla guida, una ragazza e una sua amica coetanea, entrambe minorenni. Per fortuna, non avrebbero riportato ferite gravi. Sul posto, i soccorsi del 118 con un’ambulanza, oltre ai vigili del fuoco e ai carabinieri.
L’impatto, in un punto nevralgico della viabilità cittadina, ha determinato pesanti disagi sul traffico nell’importante arteria. Rallentamenti e incolonnamenti. Manovre per percorrere strade alternative.
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