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Giorgia Meloni telefona ad Antonio Bonanno: «Sei stato un grande»

Prima un messaggio, poi le congratulazioni dalla viva voce della leader di FdI e premier

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Un messaggio di risposta veloce con un aggettivo soltanto, a commento della strepitosa affermazione del candidato sindaco di Biancavilla Antonio Bonanno: “Grande”.

L’ha inviato la leader di Fratelli d’Italia e Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in risposta alla “comunicazione” del riconfermato primo cittadino (oltre l’80% con quasi 11mila voti).

“Grazie all’autorevolezza della proposta politica che tu, carissima Giorgia, hai reso credibile ai nostri occhi in tanti anni di comune militanza, siamo qui a raccogliere i frutti del nostro impegno”, aveva scritto Bonanno alla Meloni.

Poi, però, arriva anche una telefonata della premier. Poche parole per ribadire gli auguri per il risultato ottenuto: «Caro Antonio, sei stato un grande, congratulazioni a te e a tutti i candidati della lista».

Un messaggio che Bonanno ha girato a tutti i candidati della propria lista: «Grazie per tutto quello che avete fatto. Abbiamo lavorato in silenzio, ma il successo del risultato ha fatto un grande rumore. Mi ha chiamato Giorgia Meloni per complimentarsi con me e con tutti i candidati della lista di Fratelli d’Italia».

Un rapporto di lunga data, quello tra la premier ed il sindaco di Biancavilla, che ha mosso i suoi primi passi politici in “Azione Giovane” (l’organizzazione giovanile di Alleanza Nazionale). Della stessa organizzazione, Bonanno è stato anche primo presidente provinciale “non catanese”. Una nomina firmata direttamente da Giorgia Meloni. 

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Politica

Sanità siciliana: l’ira Mpa, Lombardo e… il compleanno di Mancuso a Biancavilla

La festa per i 60 anni del sindaco di Adrano, presso il Beauty Garden, al centro dei retroscena di Repubblica

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La nuova sanità siciliana, disegnata dalle nomine dei vertici aziendali e ospedalieri targate Renato Schifani, ha sancito una serie di strappi nella maggioranza che sostiene il governo regionale. Tra gli scontenti, spicca Raffaele Lombardo, rimasto a mani vuote nella “sua” Catania.

Così, il leader autonomista riflette ed elabora le contromosse nei confronti di un governatore con cui non erano mancati motivi ed occasioni conflittuali. La Repubblica ricostruisce alcuni retroscena in casa Mpa. Il titolo all’interno dell’edizione palermitana: “L’ira di Lombardo messo all’angolo, a Biancavilla la cena dei ribelli”.

E in effetti, l’occasione per riunire i vertici e i parlamentari dell’Mpa (presente anche Gianfranco Micciché) è stata una festa di compleanno, organizzata – come risulta a Biancavilla Oggi – presso il ristorante Beauty Garden.

«Lombardo, rimasto a bocca asciutta nella scelta dei dirigenti della sanità catanese, al momento non parla. Ieri sera ha incontrato lo stato maggiore del Mpa, riunito a Biancavilla per il compleanno di Fabio Mancuso. Una festa diventata quasi congresso di partito, tra deputati regionali, sindaci, la new entry Micciché, ma anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che ha risposto all’invito di Mancuso».

I 60 anni del sindaco di Adrano, dunque, occasione per riunire il Movimento per l’Autonomia sulla strategia futura da attuare alla Regione nei confronti del governatore. Così, scrive ancora Repubblica, «Lombardo, da Biancavilla, medita sulla prossima mossa. Che potrebbe arrivare già al primo disegno di legge all’esame di una Sala d’Ercole pronta a diventare Far West».

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