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Cronaca

Pericoloso inseguimento finito a Biancavilla: bloccati due ladri d’auto

Hanno appena 17 anni: la loro corsa è finita all’interno dell’Istituto comprensivo “Antonio Bruno”

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Rubano un’auto, ma vengono subito intercettati dalla polizia. Scatta un inseguimento nelle vie di Adrano, che si conclude a Biancavilla, negli spazi interni dell’Istituto comprensivo “Antonio Bruno”.

Protagonisti, due giovani 17enni, ora denunciati a piede libero per furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.

Momenti concitati per il personale del commissariato di Polizia di Adrano, diretto dal vice questore Paolo Leone.

Tutto è cominciato con una telefonata alla sala operativa con la segnalazione di un furto d’auto. Da qui, la ricerca cominciata dagli agenti della volante su strada.

Intercettato il veicolo rubato con a bordo i due giovani, questi si sono dati alla fuga alla vista dei poliziotti. Inizia l’inseguimento, in pieno giorno. Fuga finita all’interno del perimetro della scuola biancavillese, dove i due si erano rifugiati, nel tentativo di fare perdere le loro tracce.

Nel video che qui sopra pubblichiamo, il momento culminante dell’inseguimento con i ragazzi bloccati dagli agenti e caricati nell’auto di servizio. Istanti che hanno destato l’attenzione degli abitanti della zona e del personale scolastico.

Portati in commissariato, i ladri d’auto hanno assunto un atteggiamento definito, in una nota della Questura, «poco collaborativo». La loro identificazione è avvenuta con il supporto della Polizia scientifica, per poi essere denunciati.

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Cronaca

Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne

Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

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La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.

Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.

Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.

Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.

Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».

La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.

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