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Biancavilla, agosto 1966: quel torneo di atleti internazionali di pallacanestro

Spettacolare evento con le nazionali di Usa e Urss, tifoseria locale divisa tra democristiani e comunisti

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“Primo Trofeo dell’Etna”. Un torneo internazionale di pallacanestro maschile disputatosi a Biancavilla 55 anni fa, nelle giornate del 15 e 16 agosto del 1966. A rievocare quell’evento a Biancavilla Oggi, con aneddoti e nomi dei protagonisti, è Salvuccio Furnari. Dettagli che ci hanno spinto a ricercare notizie di stampa ed altro materiale dell’epoca riferiti alla manifestazione.

Biancavilla viveva una fiorente stagione cestistica con la partecipazione, in quel periodo e negli anni successivi, di squadre locali a campionati della Federazione Italiana Pallacanestro. Erano squadre sponsorizzate quasi tutte dalla “Polisportiva Libertas”.

Il notevole interesse ed il coinvolgimento di tanti giovani appassionati attorno a questo sport, certamente invogliò il presidente della Libertas, Giuseppe (Puddu) Pappalardo, il sindaco Dino Laudani ed il presidente della Pro Loco, Pippo Ventura, ad organizzare l’evento. Diversi i biancavillesi che vi collaborarono: Santo Bonanno, Turi Bottino, Vincenzo Greco, Ciccio Paternò, Dino Sangiorgio, Tano Scalisi, Pippo Viaggio ed in particolar modo il grande amante e precursore della pallacanestro, Tanino La Piana, con altri giovanissimi.

Una competizione supportata anche da un ufficio stampa composto da tre giornalisti: il biancavillese Salvo Bruno, Puccio Corona e Rosario Spampinato.

L’evento ottenne il patrocinio della Regione Siciliana, della Provincia di Catania e di altri Enti istituzionali e sportivi.

Campo di gioco nel cortile del plesso “Marconi”

Fu allestito nel cortile della scuola elementare “Guglielmo Marconi”, utilizzato solitamente per gli allenamenti e le partite di campionato, una sorta di “palazzetto dello sport” in miniatura all’aperto.

Furono installate le tribune per il pubblico, fu rifatto l’impianto elettrico, furono apportate altre migliorie per rendere il campo degno di una competizione internazionale.

In paese, la fase preparatoria generò una sinergica collaborazione per definire con attenzione tutti i dettagli organizzativi. Accorgimenti abbastanza gravosi ed inediti per una tale esperienza che avrebbe portato Biancavilla alla ribalta dei media e della stampa sportiva internazionale.

Nei giorni di svolgimento del torneo, il clima (non solo quello meteorologico!) divenne “rovente” e festoso.

Sfida sportiva nel pieno della Guerra Fredda

Dopo il brindisi di benvenuto, la passeggiata lungo via Vittorio Emanuele, dal palazzo comunale al campo di gioco, si tradusse da parte dei biancavillesi in un’accoglienza calorosa. Tanta curiosità per i tratti fisici, l’altezza non comune e la lingua diversa degli atleti delle varie rappresentanze partecipanti (Usa – Gulf Oil Corporation, Urss – Selezione Mosca, Cecoslovacchia – Selezione Praga…).

Purtroppo, assente all’ultimo momento la squadra italiana del “Simmenthal”, sostituita da una selezione di cestisti catanesi e biancavillesi (si ricordano, tra gli altri, Turi Galvagno, Filippo Finocchiaro e Pippo Maglia). Formazione che, anche di fronte a squadre così quotate, fornì un’ottima prestazione.

«Tra le tante curiosità da notare – ricorda Salvuccio Furnari a Biancavilla Oggi – una riguarda le tifoserie locali. I comunisti biancavillesi tendevano ad avvicinare gli atleti russi, stretti in un cordone di sorveglianza. I democristiani, invece, più facilmente, si approcciavano con gli americani. Ma né gli uni né gli altri avevano alcuna competenza sportiva, così tifavano in base alle proprie convinzioni politiche».

Il torneo, seguito da numeroso pubblico, alla fine dei due giorni se lo aggiudicò la Selezione di Mosca. Biancavilla, da quella esperienza, ne uscì sportivamente più matura e proiettata oltre i confini angusti di una realtà provinciale.

L’auspicio è che il ricordo di questo spettacolo agonistico dei migliori cestisti d’Europa e del mondo possa servire a riaccendere i riflettori su Biancavilla. Il tentativo è riappropriarci di ulteriori e diversificati avvenimenti internazionali, sportivi e non solo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Storie

Turisti biancavillesi a Bergamo elogiati dalla polizia locale: «Un atto di onestà»

Gesto non scontato per un portafogli ritrovato: ne sono protagonisti Rosario Di Grazia e i suoi genitori

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GOODNEWS.
Questa è la Biancavilla che ci piace

Turisti siciliani a Bergamo si sono distinti per un gesto (non scontato), ricevendo i ringraziamenti della polizia locale. Una famiglia di Biancavilla in visita alla città lombarda ha ritrovato un portafogli e, senza pensarci un attimo, si è premurata a consegnarlo alle autorità. Protagonisti sono Rosario Di Grazia, nostro collaboratore, e i suoi genitori.

«Eravamo in visita a Bergamo alta, dove ci sono i principali monumenti storici. All’uscita dal parcheggio – racconta Di Grazia – ci siamo fermati in una sorta di “Belvedere”, ammirando il panorama. Ad un certo punto abbiamo notato un portafogli a terra. L’ho raccolto e, senza guardare all’interno, ho capito che non era affatto vuoto. Mi sono diretto in centro per cercare un presidio di polizia locale. Ho parlato quindi con una vigilessa, che ha constatato che il portafogli contenesse soldi, carta di credito, bancomat, patente e carta di identità. Tutto poi messo a verbale».

Un episodio che capovolge luoghi comuni e pregiudizi sui siciliani. Ma che in qualche modo ci risarcisce anche da fatti in cui effettivamente taluni siciliani non rendono onore alla Sicilia. «La vigilessa – dice Rosario Di Grazia – ci ha ripetutamente ringraziati di cuore per il nobile gesto, sottolineando che purtroppo non è scontato né automatico come dovrebbe essere. Ma noi riteniamo di non avere fatto altro che un gesto semplice di cittadini che hanno agito naturalmente e spontaneamente per dovere».

Superata l’iniziale ritrosia e discrezione a raccontare l’episodio, per Di Grazia, «il senso di rendere pubblico questo fatto è quello di sensibilizzare tutti affinché una condotta del genere possa non fare più notizia e divenire appunto un gesto di naturale e spontaneo dovere civico e morale».

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Fuori città

Emozioni “Oltre le grate”, il libro di suor Cristiana diventato musical del Cgs Life

Successo per lo spettacolo tratto dall’esperienza epistolare della clarissa di Biancavilla con i detenuti

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Il teatro comunale “Nino Martoglio” di Belpasso gremito per la prima del musical “Oltre le grate”, una commedia musicale intensa e coinvolgente firmata da Turi Giordano, Armando Bellocchi e Giuseppina Costa. L’opera prende vita dall’esperienza epistolare di suor Chiara Cristiana Scandura, clarissa del monastero di Biancavilla, e racconta storie di speranza, perdono e rinascita.

Tutto inizia nel 2020, quando suor Chiara Cristiana – monaca di clausura – decide di avviare un’opera di apostolato, scegliendo di rivolgersi ai detenuti delle carceri italiane. Non agli innocenti, ma a coloro che hanno sbagliato, a uomini e donne colpevoli, segnati da errori spesso irreparabili. A loro vuole portare un messaggio di luce, una parola di conforto, la certezza che ogni essere umano, nonostante tutto, conserva dentro di sé una scintilla di bene.

Ma come raggiungere queste persone dal silenzio e dalla clausura del convento? Attraverso le lettere. È così che suor Cristiana inizia a scrivere, con parole semplici e profondamente ispirate al Vangelo, messaggi carichi di amore fraterno, privi di giudizio e pieni di misericordia. Quelle parole – che qualcuno potrebbe definire “solo parole” – riescono però a toccare il cuore di chi le legge. Cominciano ad arrivare risposte, tante. Dalle carceri di tutta Italia. I detenuti scrivono, si confidano, si sentono ascoltati. Si sentono amati, forse per la prima volta.

Nel 2023 questa corrispondenza prende forma nel libro “Un raggio di sole oltre le grate” (Ed. Velar), una raccolta di testimonianze autentiche e toccanti, che oggi diventa anche teatro, musica, versi e movimento. Prendono corpo in una messinscena vibrante, grazie all’impegno del Cgs Life di Biancavilla. Il gruppo artistico è composto da oltre cinquanta tra attori, ballerini, musicisti e tecnici: in gran parte giovani e giovanissimi di Biancavilla, Adrano, Catania e altri paesi limitrofi, diretti da Armando Bellocchi.

Il risultato è uno spettacolo emozionante, che alterna momenti di profonda intensità emotiva a quadri coreografici potenti, dove l’umanità ferita dei personaggi si esprime attraverso la musica e il movimento. In circa due ore, lo spettatore viene condotto in un viaggio dentro e fuori le carceri: da quelle fisiche, reali, a quelle invisibili ma altrettanto oppressive, che ognuno di noi può portare dentro.

Perché ognuno, in fondo, convive con le proprie grate interiori: sensi di colpa, paure, vergogne, ferite mai guarite, giudizi subiti o autoimposti. Sbarre invisibili, ma reali. Liberarsene non è facile, ma possibile. È un cammino. E questo musical lo racconta con delicatezza, potenza e bellezza.

Ma la storia non finisce qui. Suor Cristiana ha un altro sogno: portare lo spettacolo proprio lì, tra quelle mura da cui tutto è partito. Il ricavato del suo libro sarà infatti destinato a finanziare le repliche del musical “Oltre le grate” all’interno delle case circondariali italiane che ne faranno richiesta. Un’idea che genera altra vita. Una scintilla che diventa incendio di bene. Un contagio d’amore che continua a propagarsi, oltre ogni muro, oltre ogni colpa. Oltre le grate.

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