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Fu corrispondente de “La Sicilia” da Biancavilla: è morto Totò Salomone

Aveva 61 anni, svolgeva la professione di avvocato ma è stato pure giornalista di carta stampata e tv

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Totò Salomone

di VITTORIO FIORENZA

Un infarto ha stroncato la vita di Salvatore “Totò” Salomone (tra un mese avrebbe compiuto 62 anni), originario di Biancavilla ma paternese d’adozione. Esercitava la professione di avvocato, ma ha svolto anche l’attività giornalistica.

È stato corrispondente del quotidiano “La Sicilia” tra gli anni ’80 e ’90 e ha lavorato per l’emittente Televideo Inn (poi Ciak Telesud), quando aveva sede a Santa Maria di Licodia. Gli archivi della tv, ormai da anni attiva soprattutto a Paternò, conservano ancora suoi accurati servizi sulle vicende politiche e sui fatti di cronaca nera di Biancavilla dei primi anni ‘90.

Seguì con particolare attenzione, per esempio, gli sviluppi sull’abusivismo edilizio a Biancavilla e sui rischi di demolizione delle case. Il suo reportage del marzo 1992, nella giornata di quell’oceanica “marcia degli abusivi” capeggiata dall’allora sindaco Carmelo Nicolosi al grido de “la casa non si tocca”, rappresenta oggi un vero e proprio documento giornalistico di valore storico.

Era un gruppo di cronisti, quello che a cui all’epoca faceva parte Salomone, che si propose al pubblico televisvo locale con un modo innovativo di fare informazione giornalistica.

Salomone era sposato con la figlia di Angelino Cunsolo, storico corrispondente da Paternò de “La Sicilia” e direttore della “Gazzetta dell’Etna”. Aveva tre figli, di cui due gemelli. Con la famiglia si trovava nella sua casa di Ragalna, quando è stato colto dall’improvviso malore.

Il cordoglio ai familiari

La redazione di Biancavilla Oggi esprime vicinanza e cordoglio ai familiari per la prematura scomparsa di Totò, ricordandolo per la serietà e l’accuratezza professionale dimostrate in diversi anni di attività giornalistica sia per la carta stampata che per la tv.

Tra le varie attestazione di cordoglio rivolte ai familiari, anche quella dell’Associazione Forense di Paternò, che si dice «profondamente addolorata per la scomparsa improvvisa dell’avvocato (Salvatore) Totò Salomone e partecipa al dolore della famiglia ricordandone, con viva commozione, l’indimenticabile figura umana e professionale».

I funerali di Totò Salomone saranno celebrati giovedì 27 agosto, presso la chiesa “San Giovanni Bosco” di Ragalna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Bonifica anti-amianto, nuovo inghippo: interdittiva antimafia ad un’impresa

Il parco verde di monte Calvario rischia di imbrigliarsi in un reticolato di ricorsi e sospensive

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© Foto Biancavilla Oggi

Ancora un diversivo nell’iter della bonifica dell’area di monte Calvario a Biancavilla. Il taglio del nastro risale al febbraio 2023, eppure gli interventi di risanamento e creazione di un parco urbano – al di là del monitoraggio ambientale preliminare già ultimato – attendono di essere avviati.

Adesso – come è in grado di raccontare Biancavilla Oggi – l’ultimo intoppo riguarda un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti di una delle società interessata all’appalto. La “Gentile Ambiente spa” con sede a Casoria, infatti, è stata raggiunta da un’informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. Un provvedimento già caricato e visibile nella Banca dati nazionale Antimafia.

L’importo complessivo degli interventi è di circa 17 milioni di euro, frutto di un accordo quadro – siglato nell’ottobre del 2020 – tra Regione Sicilia e ministero dell’Ambiente sulle bonifiche dei grandi siti inquinati, su progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale. Oltre alla “Gentile Ambiente”, nell’associazione temporanea di imprese c’è la Rem (si era sfilata una terza impresa, la Lab. Studio Chimico Ambientale).

La novità dell’interdittiva antimafia per una delle imprese è subito balzata agli occhi dei funzionari del Comune di Biancavilla. Interpellato da Biancavilla Oggi, il sindaco Antonio Bonanno fa sapere che «l’amministrazione comunale si è già attivata per avviare le procedura di esclusione della ditta dai lavori».

Semplice a dirlo, più tortuoso il percorso che potrebbe essere tracciato dagli eventi. Il rischio concreto è che l’appalto venga messo in secondo piano rispetto a carte bollate, ricorsi e sospensive, pregiudicando l’effettivo avvio e svolgimento della bonifica. Che il progetto del polmone verde di monte Calvario resti sulla carta, imbrigliato nei reticolati della giustizia amministrativa, è uno scenario possibile.

Le contromosse dell’impresa

D’altra parte, la “Gentile Ambiente” ha immediatamente attivato tutte le azioni giurisdizionali necessarie a fronteggiare gli effetti di una misura che considera illegittima.

A farlo sapere sono il presidente del Consiglio di Amministrazione della società, Giovanni Gentile, e l’avv. Lorenzo Lentini. L’impresa napoletana ha presentato già ricorso con istanza di sospensione cautelare presso il Tar della Campania «contestando il difetto assoluto del presupposto e la non idoneità dei fatti segnalati». Il Tar discuterà nella Camera di Consiglio prevista per il 17 aprile.

Altra istanza è stata presentata al Tribunale di Napoli – Servizio Misure di Prevenzione per la nomina di un controllore giudiziario «che a fronte della terzietà della società rispetto a contesti di tipo mafioso, consenta la prosecuzione vigilata dell’attività di impresa».

«L’altra ditta proceda nei lavori»

Se l’intento dell’impresa è quello di invitare la stazione appaltante a «soprassedere da qualsiasi provvedimento pregiudizievole di carattere definitivo», a Biancavilla si guarda avanti, puntando ad escludere la ditta napoletana.

«È stata effettuata – ci dice il sindaco Bonanno – una sorta di verifica preliminare nei confronti della mandataria (la Rem, ndr) per capire se questa ha tutti i requisiti per procedere nei lavori senza l’altra. Riteniamo che questo sia possibile. Certo, un’interdittiva antimafia che arriva dopo due anni è un’anomalia per i lavori pubblici e non è normale che arrivi ad appalto già assegnato».

L’appalto per la bonifica di monte Calvario riguarda la messa in sicurezza dell’intera area (dagli agli ’50 e fino al 1998 luogo di estrazione e produzione di materiale destinato all’edilizia). L’opera finale è la realizzazione di un parco verde. Alla base dei lavori, l’incapsulamento delle fibre di fluoroedenite (minerale naturale assimilabile all’amianto) che qui si trovano sotto forma di venature nelle rocce laviche. Fibre diffuse in tutto il paese e nelle sue costruzioni edili, tali da avere provocato decine di morti per mesotelioma pleurico.

La lievitazione dei costi

Un precedente intoppo, dopo l’assegnazione dell’appalto, si era verificato quando l’impresa Rem aveva avanzato la richiesta di una serie di aggiornamenti, a partire dai costi dei materiali che nel frattempo sono aumentati.

Tutte questioni che hanno portato l’impresa e il Comune davanti al Collegio Consultivo Tecnico (presieduto dal prof. Antonio Saitta).

L’organismo si è espresso a febbraio in modo favorevole alla linea del Comune, che aveva sollecitato l’impresa a procedere nei lavori. Adesso, però, la vicenda che riguarda la “Gentile Ambiente” appare parecchio più complessa e delicata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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