Cronaca
Il caso della “Ambulanza della morte”, in aula parleranno anche “Le Iene”
Ammessi dalla Corte d’assise i giornalisti Roberta Rei e Diego Gandolfo e l’autore Roberto Marcanti
Due giornalisti e un autore de “Le Iene” saranno sentiti nel processo che si svolge a Catania sul caso “Ambulanza della morte”, vicenda che riguarda il trasporto di malati terminali dall’ospedale di Biancavilla verso le loro abitazioni e la presunta uccisione attraverso una iniezione d’aria nelle vene.
Era stato l’avv. Turi Liotta, che assiste l’imputato Davide Garofalo (l’altra persona accusata è Agatino Scalisi, che segue il rito abbreviato), a chiedere l’ammissione degli inviati e di uno degli autori della trasmissione Mediaset, che avevano firmato diversi servizi, sollevando il caso con testimoni-chiave fino a fare intervenire la Procura di Catania con l’apertura di una formale inchiesta.
L’istanza dell’avv. Liotta è stata ora accolta. Così, l’inviata Roberta Rei, il collega Diego Gandolfo e l’autore Roberto Marcanti saranno sentiti in aula, nella prima sezione della Corte d’assiste. La prossima udienza è stata rinviata il 23 luglio. Oltre ad alcuni familiare delle presunte vittime, tra le parti civili costituite figurano anche il Comune di Biancavilla, su decisione dell’amministrazione Bonanno, e l’Asp ed alcune associazioni.
Come avevano raccontato “Le Iene”, la tecnica utilizzata dai due imputati, contestata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo, sarebbe stata precisa. Iniettare aria nelle vene a malati terminali, nel tragitto in ambulanza privata dall’ospedale a casa. Così, avrebbero procurato il loro decesso per embolia gassosa e sostenendo che erano morti per cause naturali. Lo scopo era guadagnare 200-300 euro. Una provvigione riconosciuta dall’agenzia di pompe funebri che si era “aggiudicata” il servizio per il funerale col consenso dei clan mafiosi di Adrano e Biancavilla.
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Cronaca
Un biancavillese alla guida di un veicolo rubato: denunciato per ricettazione
L’uomo è stato fermato dai carabinieri del Nucleo radiomobile, il mezzo era stato rubato a Palagonia
Un 38enne di Biancavilla è stato denunciato per ricettazione dai carabinieri del Nucleo radiomobile del comando provinciale dei carabinieri. L’uomo è stato fermato per un controllo, a Catania, mentre era alla guida di un Fiat Doblò. Le verifiche dei militari hanno evidenziato che il mezzo risultava rubato e che il furto era stato commesso a Palagonia. Il biancavillese è chiamato a rispondere adesso del reato di ricettazione.
La scoperta si inquadra in un servizio straordinario di controllo del territorio catanese e parte di quello provinciale. Ad attuarlo, i carabinieri con uno spiegamento di oltre 200 militari. Tutti dislocati nelle aree particolarmente caratterizzate da criticità sotto il profilo della sicurezza pubblica, nonché nei luoghi di maggiore aggregazione e di potenziale interesse operativo, sia in città che in tutta la provincia etnea.
L’importante dispiegamento di forze ha consentito di controllare complessivamente oltre 330 persone e 175 veicoli, con sanzioni per violazioni al Codice della strada per quasi 55mila euro e il sequestro di 17 auto. Arrestati pure 3 pusher, sequestrati più di 100 grammi di droga e oltre 1000 euro in banconote. In manette anche un ladro. Denunciate a piede libero 9 persone per reati contro il patrimonio e in materia di sicurezza alimentare, ambientale e sui luoghi di lavoro, dove sono stati scoperti tre lavoratori “in nero”. Segnalati alla prefettura cinque assuntori di stupefacenti.
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