Detto tra blog
Il coronavirus fa irruzione all’ospedale, appello ai sindaci di Biancavilla e Adrano
Lettera rivolta ad Antonio Bonanno e ad Angelo D’Agate: «Agite affinché il nostro territorio non diventi un focolaio»





Ill.mi Sigg. Sindaci, vi scrivo nella qualità di cittadino di questo territorio, fortemente preoccupato dai recenti contagi scoperti tra il personale infermieristico operante all’interno dell’ospedale di Biancavilla.
Premetto che esprimo la mia personale solidarietà nei confronti degli infermieri, la cui unica colpa è quella di avere contratto la malattia mentre espletavano il proprio lavoro, ma non si può negare il fatto che il contagio registrato all’interno della struttura ospedaliera costituisca un fatto grave, che suscita allarme e forte preoccupazione per l’intera comunità biancavillese ed adranita. Non oso pensare a quante persone possano essere entrate in contatto con gli ignari infermieri, i quali, a quanto risulta dagli organi di stampa, prestavano servizio presso il servizio di pronto soccorso e quindi a potenziale contatto con una platea enorme di utenti.
Ciò premesso, non possiamo in alcun modo correre il rischio che il nostro territorio diventi un focolaio di contagio, con le inevitabili gravissime ripercussioni che ne deriverebbero, per cui vi chiedo di fare tutto quanto in vostro potere per evitare tale nefasta evenienza.
Vi chiedo, innanzitutto, di pretendere chiarimenti da parte dell’Asp di Catania sulle misure di prevenzione e sui protocolli di sicurezza adottati all’interno della struttura ospedaliera di Biancavilla, la quale peraltro è stata individuata come Centro Covid e quindi, si presume, soggetta a rigorosi protocolli di prevenzione. In particolare, i responsabili dell’azienda devono chiarire come tali misure siano state in concreto applicate, non essendo sufficiente l’esistenza di regole se poi queste, per eventuale superficialità o lassismo, non vengono rispettate.
Vi chiedo, inoltre, di pretendere documentati chiarimenti sulle ragioni per cui si devono attendere oltre sette giorni, per avere i risultati dei tamponi effettuati sul personale sanitario operativo in servizio, quando in altre parti d’Italia (esempio Padova) si riescono a processare circa 10.000 tamponi al giorno, con risultati pressoché immediati.
Vi chiedo, infine, di pretendere che le autorità sanitarie eseguano immediatamente tamponi su larga scala, oltre che ovviamente su tutto il personale operante all’interno dell’ospedale, anche su tutte le persone che nelle ultime settimane siano entrate in contatto con il pronto soccorso dell’ospedale di Biancavilla e con gli infermieri risultati positivi al coronavirus.
Mi permetto di ricordarvi che le SS.LL. sono le massime autorità sanitarie locali per questo territorio e quindi vi invito ad esercitare pienamente i vostri poteri, a tutela della salute delle persone che vi abitano.
Certo di un vostro immediato e positivo riscontro, colgo l’occasione per porgervi cordiali saluti.
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Detto tra blog
Il vuoto ideologico e le radici recise: limiti della Sinistra biancavillese
Le parole chiave del Pd? Sono diventate quelle di una certa Destra: decoro, ordine e sicurezza





Riparto dalle interessanti considerazioni di Rosario Di Grazia a proposito dell’anomalia elettorale biancavillese, raccogliendone il testimone virtuale. Rileggere oggi Calamandrei, come ci invita a fare, genera un immediato senso di sollievo, seguito però da una vertigine, a tal punto è lontana la realtà ideale dallo stato di cose attuale. L’impietosa fotografia di una competizione elettorale “squilibrata” – alla quale si aggiunge la clamorosa débâcle 5 stelle – mi sembra rispecchi in pieno un certo svuotamento ideologico delle (cosiddette) “opposizioni”, se non un vero e proprio “smottamento” verso destra. È un po’ triste vedere infatti come i temi caldi del confronto elettorale ricalchino gli stessi battuti dalla politica nazionale: ordine, sicurezza, decoro.
Tutti temi che, non me ne voglia il neo-candidato Ingiulla (a cui invio anzi i miei migliori auguri), restano punti di forza della Destra, perché esprimono le paure e le priorità di un elettorato conservatore. Ma chi tutela le fasce sociali deboli? Chi difende i Beni Comuni? E una forza politica che manca di queste parole d’ordine, a che titolo si definisce di “centrosinistra”? E in che misura funge da “opposizione”?
Oggi, di fronte alle bandiere della Destra, sotto alle quali si assiepano quelli che Ingiulla stesso definì “gruppi organizzati del consenso elettorale”, non sventola più nessuna bandiera rossa. La sinistra biancavillese – di cui proprio Ingiulla intonava il de profundis nel 2018 – sembra aver perso ogni contatto con le sue radici.
Che la politica locale non risponda alle ideologie è un tema noto. Tuttavia, credo che a furia di dirlo e ridirlo, stia diventando un comodo alibi per tutti. Invece io penso, o perlomeno mi piace pensare, che è proprio nei problemi concreti dell’elettorato che si devono mettere in campo gli ideali.
Ma la politica locale sembra invece vivere d’inerzia, come rassegnata a sé stessa, ormai perfettamente a suo agio in un clima “post-ideologico”. E senza più quel pudore minimo con cui mascherava le sue logiche clientelari.
Voler ricostruire l’opposizione in questo scenario è un compito arduo, e certamente lodevole, ma non può non passare attraverso il recupero fondamentale delle idee. Non basta limitarsi a ricompattare nuovi “gruppi organizzati di consenso” attorno a un nome. Il rischio è quello di far convergere il confronto elettorale non tanto sulle diverse “visioni di mondo”, quanto su una mera contrapposizione personale.
Mi torna alla mente, con una certa nostalgia, la campagna elettorale di 10 anni fa. In molti potranno convenire essere stata fra le più vivaci degli ultimi decenni. All’epoca, il nascente gruppo dei 5 stelle non aveva – questo era chiaro a tutti – nessuna clientela forte alle spalle, nessun “pacchetto” di voti da giocare. In una parola, non aveva alcuna speranza di inserirsi nella sfida fra Glorioso e Bonanno. Ma aveva qualcosa che a questi due mancava: idee nuove, entusiasmo e il coraggio (persino sfacciato) di mettersi in gioco democraticamente. E con la sola forza di queste idee contribuì a rivitalizzare una competizione elettorale altrimenti ingessata.
Resta emblematica la foto che ritrae le due sedie vuote di piazza Roma – quella dell’allora sindaco Glorioso e quella dell’attuale sindaco Bonanno – i quali si rifiutarono all’ultimo di incontrare la cittadinanza e gli altri candidati sindaci per un dibattito pubblico aperto. Qualcuno, evidentemente, aveva paura del confronto democratico.
E sebbene all’epoca non si volesse/potesse dire, quella squadra ha avuto anche un altro merito che va riconosciuto. Quello di aver riacceso l’attenzione su tematiche profondamente di sinistra, dimenticate o tradite per lungo tempo proprio da chi avrebbe dovuto rappresentarle. Mi riferisco a temi come la difesa dei Beni Comuni, la salute, la sostenibilità ambientale, l’equità sociale.
Ecco alcuni dei grandi temi assenti nell’attuale campagna elettorale. Temi dai quali, chissà, forse Ingiulla potrebbe ripartire, rivolgendosi a quanti hanno a cuore un cambiamento degli equilibri sociali ed economici in paese, piuttosto di guardare a chi ha interesse a mantenere lo status quo.
Potrebbe parlare a quei ragazzi che sono andati via e dar loro un motivo valido per rientrare. Potrebbe parlare alle donne, ancora troppo spesso relegate in casa. O ancora, potrebbe parlare ai migranti, proponendo loro un’inclusione più attiva nella cittadinanza (magari ribadendo, a gran voce, che Biancavilla non si adegua alle vergognose politiche di questo governo!).
Ancora, piuttosto che parlare di sicurezza, potrebbe ricercare le radici del malessere sociale, guardando ai ragazzi come a forze future, e non solo come a pericolosi teppisti. La sicurezza, infatti, è solo fumo negli occhi. È il modo migliore per concentrarsi sugli effetti e mai sulle cause. Ma in questo c’è già la Destra ad essere maestra, come sperare di far meglio di lei?
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«Vi racconto un atto meschino e di ordinaria inciviltà che mi è capitato»
Beppe
23 Aprile 2020 at 20:05
I responsabili del pronto soccorso di Biancavilla sono tenuti a segnalare tutti coloro che nelle ultime tre settimane sono stati registrati al triage e/o sono stati visitati e/o siano stati soccorsi con le ambulanze del 118 al fine di essere sottoposti ai tamponi e, se il caso, isolati e curati per evitare la diffusikne del virus.
Da ignorante chiedo, se qualcuno risponde ringrazio: la magistratura può monitorare la situazione?
Anche per essere certi che tutte le procedure di tracciamento e i relativi tamponi siano svolti in modo corretto senza tralasciare nulla.
Un augurio di pronta guarigione a coloro che sono risultati positivi.
Grazie per lo spazio
Antonio
23 Aprile 2020 at 21:15
Se uno è ignorante, dovrebbe stare zitto ed evitare di fare domande che fanno solo confusione e qui pubblicate generano false informazioni per chi legge.
Non c’è bisogno di uno che si definisce da sé ignorante per sapere cosa devono fare i responsabili del pronto soccorso.