Chiesa
San Placido, Bonanno socio onorario mentre ritorna la “sbarrata” con le tre chiavi
Al primo cittadino il medaglione d’argento, novità per l’apertura del sacello che custodisce il simulacro


Il sindaco Antonio Bonanno diventa socio onorario del Circolo San Placido. A deciderlo sono stati i devoti dell’associazione religioso-culturale intitolata al patrono di Biancavilla. Lo speciale riconoscimento verrà conferito a Bonanno, domenica 23 settembre, in occasione della ricorrenza del patrocinio. Ci sarà una messa presieduta dal prevosto, padre Pino Salerno, saranno accolti i nuovi devoti, ci sarà la vestizione di quelli entrati lo scorso anno. E in questo contesto, al sindaco verrà consegnato il medaglione d’argento con l’effige del santo.
«Accogliere il primo cittadino di Biancavilla tra i nostri soci –spiega il presidente del circolo, Alessandro Rapisarda– rappresenta un’onorificenza riservata a chi si distingue per impegno nella promozione culturale e identitaria del nostro patrono. E in questo senso, si vuole rafforzare così il legame storico esistente da secoli tra il sentimento religioso e quello civico-popolare su San Placido, sul suo culto, sulla sua devozione e sui festeggiamenti di ottobre, radicati ormai come elementi distintivi tradizionali di Biancavilla».
Da anni, il circolo San Placido fa appelli al Comune affinché sia dedicato un monumento al patrono. Soltanto adesso, però, si registra la disponibilità dell’amministrazione comunale. Così, il prossimo ottobre un ceppo in marmo di Carrara di circa due metri e mezzo, raffigurante il martire benedettino, sarà collocato alla fine di viale dei Fiori, quasi al confine con Adrano.


La richiesta, accolta dal sindaco Bonanno, era stata inoltrata dal presidente Rapisarda con l’avallo del parroco, padre Pino Salerno, alcune settimane fa, indicando proprio quel luogo. A sostenere il progetto, pure l’associazione “Biancavilla Documenti”, che aveva sollecitato, a firma di Salvuccio Furnari e Antonio Zappalà, la valorizzazione del sito, noto alla toponomastica come “Pedata di San Placido”, attraverso un’adeguata segnaletica.
A marcare ancor di più la comunanza tra autorità religiosa ed autorità civile, poi, quest’anno sarà ripristinata –per il circolo, se ne è particolarmente interessato il socio Placido Lavenia– l’antica “sbarrata” del sacello.
«Per aprire la “cameretta” in cui è custodito il simulacro –spiega ancora il presidente Rapisarda- saranno utilizzate tre chiavi (distinguibili dai colori dei nastri a cui sono legate), che in sequenza azioneranno, seppur simbolicamente, il meccanismo della cosiddetta “sbarrata”. Una chiave è quella del prevosto parroco, un’altra è quella del sindaco e una terza è quella rappresentata dai devoti del circolo. Una volta inserite, le porte si apriranno, così come accadeva un tempo. Si tratta di gesti che vogliono sottolineare come San Placido, con il suo patrimonio storico e di valori, appartenga a tutta Biancavilla, sia alla comunità ecclesiale che a quella cittadina, nel segno della comunanza di intenti per il bene del paese».
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Chiesa
Per Maria Ss. dell’Odigitria una processione e un concerto d’organo
Ospite della parrocchia biancavillese, il maestro Pietro Figura, organista della Cattedrale di Catania


Una processione del quadro della Madonna dell’Idria da via Ascoli Piceno sino all’omonima chiesa. Aperti così i festeggiamenti in onore a Maria Santissima Odigitria nella parrocchia cittadina a lei dedicata.
Ne è seguita una messa, presieduta da fra’ Antonio Timpanaro, frate minore biancavillese ordinato il 2 luglio 2022, attualmente parroco nella diocesi di Acireale e impegnato nella curia provincializia dell’ordine di appartenenza, sempre ad Acireale. A concelebrare, il parroco dell’Idria, don Giovambattista Zappalà.
Subito dopo la celebrazione eucaristica, il Maestro Pietro Figura, organista della Cattedrale di Catania, ha tenuto un concerto d’organo. Un’esibizione a conclusione della manutenzione straordinaria dell’organo a canne, resasi necessaria a seguito dei danneggiamenti del terremoto del 2018, da cui sono anche seguiti i lavori di restauro dell’intera chiesa.
L’opera di manutenzione è stata condotta dalla ditta Cimino con i maestri organari che avevano realizzato lo strumento musicale. Un’opera possibile grazie all’impiego di fondi parrocchiali, provenienti da diverse raccolte, offerte varie e dal contributo della cassa parrocchiale.
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