Biancavilla siamo noi
«La piazza intitolata a padre Puglisi ridotta all’illegalità: si intervenga»
Una signora che abita nella zona del Belevedere ci fa pervenire questa email: un Sos a nome di tutti i vicini e una richiesta di intervento alle istituzioni locali.
Hanno intitolato il Belvedere a don Pino Puglisi, uomo di legalità che ha sottratto alla mafia di Palermo i ragazzini, per insegnare loro quello che di più bello c’è: la vita, l’onestà e la legalità. Eppure in questa piazza c’è poco di tutto questo.
In diversi momenti della giornata, ma soprattutto nel pomeriggio e in tarda serata, è scenario di illegalità. Un via vai di macchine e motocicli, che hanno ormai fatto covo nell’entrata secondaria del Belvedere, tra schiamazzi, brutte parole e disturbo della quiete pubblica. Non osiamo immaginare cosa possano fare, ma guardare il panorama non di certo.
Chiediamo più controlli, più presenza delle forze dell’ordine e vigili urbani, soprattutto la sera tardi, perché sta diventando una zona invivibile.
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Biancavilla siamo noi
Uno scatto dal cimitero di Biancavilla: rifiuti e tombe, un muro sottile in mezzo
Una nostra lettrice: «La visuale offre un’evidente “stonatura”, eppure basterebbe un po’ di buonsenso»
Uno scatto fotografico che parla da sé. Una vista al di sopra del muro che separa l’isola ecologica dal cimitero nuovo di Biancavilla. Di qua lo scarrabile pieno di rifiuti, di là la serie di tombe e lapidi.
Non è soltanto una visuale con una evidente “stonatura” (è quel che si vede dal primo piano dell’area di pertinenza dell’Arciconfraternita del Sacramento). È anche una questione, spesso, di cattivi odori che pervadono i luoghi di sepoltura, sia nella parte “nuova” che in quella dei loculi confraternali.
È così: il cimitero confina con l’isola ecologica. «Lo sappiamo che le due aree sono attigue, ma – osserva una nostra lettrice, reduce da una visita al cimitero – si possono osservare delle accortezze, nel rispetto del luogo. Per esempio, mi chiedo per quale motivo si debbano sostare questi cassoni pieni di rifiuti a ridosso del muro del cimitero. Una separazione sottile che, di fatto, non evita né una vista poco decorosa né blocca i cattivi odori che, soprattutto in giornate di vento, arrivano fin dentro il cimitero. A volte basta poco. Ma perché l’attenzione per le piccole cose, a Biancavilla sembra qualcosa di gigantesco? Qui non servono finanziamenti, ma buonsenso». Un interrogativo e considerazioni che rigiriamo ad amministratori e funzionari del Comune.
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