Cronaca
Ambulanza della morte: arresto «Omicidio volontario su tre malati»
Svolta nelle indagini sulla cosiddetta “ambulanza della morte” a Biancavilla. Caso sollevato dalla trasmissione Mediaset de “Le Iene”, che aveva portato, come anticipato da Biancavilla Oggi, all’apertura di un fascicolo.


Svolta nelle indagini sulla cosiddetta “ambulanza della morte” a Biancavilla. Caso sollevato dalla trasmissione “Le Iene”, che aveva portato, come anticipato da Biancavilla Oggi, all’apertura di un fascicolo con l’acquisizione di una serie di cartelle cliniche su morti sospette.
I carabinieri di Paternò, all’esito di articolate indagini, hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dall’Ufficio del Gip del Tribunale Etneo su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti del 42enne adranita Davide Garofalo per omicidio volontario ai danni di tre persone anziane e malate.
Crimini che sarebbero stati commessi con l’aggravante di aver agevolato le attività illecite sia dell’associazione di tipo mafioso operante a Biancavilla sia dell’associazione di tipo mafioso operante ad Adrano denominato clan “Santangelo”.
►LEGGI L’AGGIORNAMENTO
L’indagine convenzionalmente denominata “Ambulanza della Morte”, costituisce naturale prosecuzione della serrata attività intrapresa dalla Procura Distrettuale della Repubblica etnea e dai carabinieri di Paternò nel territorio del comune di Biancavilla ad un anno esatto dalle operazioni “Onda d’Urto e “Reset” che ha scardinato la locale compagine mafiosa, propaggine della famiglia di cosa nostra catanese Santapaola – Ercolano.
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Cronaca
Omicidio Parisi, condanna definitiva: carcere a vita per Salvatore Fallica
Un iter giudiziario particolarmente complesso per il delitto commesso nel 2003 in contrada Rinazze


Sono stati i Carabinieri della Compagnia di Paternò ad eseguire l’arresto. Hanno eseguito così un ordine per la carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale di Catania.
Destinatario del provvedimento è Salvatore Fallica, 47 anni, personaggio noto alle cronache, er ora rintracciato a Volterra, in provincia di Pisa.
Nei suoi confronti è arrivata la sentenza definitiva all’ergastolo per omicidio premeditato in concorso di Gaetano Parisi, guardia campestre 53enne di Paternò. Riconosciuto colpevole anche per deteenzione e porto illegale di armi comuni da sparo.
L’omicidio di Parisi avvenne il 14 aprile 2003 in contrada Rinazze, a sud di Biancavilla. La vittima era alla guida della sua autovettura, una Fiat 500, dopo essere stata speronata.
Un delitto di sangue maturato per conflittualità interne al clan mafioso locale. Il movente?Secondo gli inquirenti è legato alla mediazione, all’epoca dei fatti, tra Parisi e il clan di Biancavilla ed i piccoli imprenditori agricoli sottoposti alle estorsioni.
Fallica era inserito nel clan Toscano-Tomasello-Mazzaglia, articolazione della famiglia di Cosa nostra etnea Santapaola-Ercolano. Particolermanete complesso l’iter giudiziario del caso, che aveva coinvolto anche un secondo soggetto di Biancavilla, poi morto a causa di una lunga malattia. Alla loro identificazione, gli inquirenti sarebbero giunti grazie alla comparazione del Dna trovato, dai carabinieri del Ris di Messina, su pezzi di guanti in lattice dimenticati dentro un’auto, risultata rubata. La stessa utilizzata dai sicari nell’agguato, e su un guanto in prossimità della stessa auto.
La sentenza di primo grado di condanna era stata annullata dalla Corte d’Assise d’appello di Catania nei confronti dei due. Poi, la prosecuzione del procedimento. Fino al verdetto definitivo di oggi nei confronti di Fallica.
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