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Cronaca

Ambulanza della morte: arresto «Omicidio volontario su tre malati»


Svolta nelle indagini sulla cosiddetta “ambulanza della morte” a Biancavilla. Caso sollevato dalla trasmissione Mediaset de “Le Iene”, che aveva portato, come anticipato da Biancavilla Oggi, all’apertura di un fascicolo.


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Svolta nelle indagini sulla cosiddetta “ambulanza della morte” a Biancavilla. Caso sollevato dalla trasmissione “Le Iene”, che aveva portato, come anticipato da Biancavilla Oggi, all’apertura di un fascicolo con l’acquisizione di una serie di cartelle cliniche su morti sospette.

I carabinieri di Paternò, all’esito di articolate indagini, hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dall’Ufficio del Gip del Tribunale Etneo su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti del 42enne adranita Davide Garofalo per omicidio volontario ai danni di tre persone anziane e malate.

Crimini che sarebbero stati commessi con l’aggravante di aver agevolato le attività illecite sia dell’associazione di tipo mafioso operante a Biancavilla sia dell’associazione di tipo mafioso operante ad Adrano denominato clan “Santangelo”.

►LEGGI L’AGGIORNAMENTO

L’indagine convenzionalmente denominata “Ambulanza della Morte”, costituisce naturale prosecuzione della serrata attività intrapresa dalla Procura Distrettuale della Repubblica etnea e dai carabinieri di Paternò nel territorio del comune di Biancavilla ad un anno esatto dalle operazioni “Onda d’Urto e “Reset” che ha scardinato la locale compagine mafiosa, propaggine della famiglia di cosa nostra catanese Santapaola – Ercolano.

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Cronaca

Sequestrata dai carabinieri un’officina abusiva: denunciato un 59enne

L’uomo dovrà restituire allo Stato anche 21.850 euro di reddito di cittadinanza già percepito

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Denunciato in stato di libertà un 59enne biancavillese, con precedenti. Secondo quanto accertato dai carabinieri, deve rispondere di esercizio abusivo della professione, gestione e smaltimento illecito di rifiuti e indebita percezione del reddito di cittadinanza.

Nello specifico, l’uomo, ufficialmente disoccupato, aveva allestito, senza alcuna autorizzazione, un’officina meccanica all’interno di un garage di proprietà del padre. Un locale situato in periferia. Occupata abusivamente anche parte della strada pubblica, utilizzata per parcheggiare, su carrelli elevatori e cavalletti, le autovetture da riparare.

Lungo la via in questione, i militari hanno quindi trovato diverse automobili, parzialmente smontate e con il cofano motore aperto, nonché un furgone con il cassone alzato, suddiviso in più pezzi.

All’interno del garage sono stati, invece, rinvenuti gli “attrezzi da lavoro” e molti rifiuti speciali, tra cui parti di motori di autovetture, oli e batterie esauste.

L’officina è stata, quindi, posta sotto sequestro e i veicoli in riparazione sono stati riaffidati ai proprietari, ignari che l’attività fosse irregolare.

Lo stesso carrozziere abusivo è stato, infine, deferito anche per aver illegittimamente incassato il sussidio pubblico del reddito di cittadinanza. Al riguardo, i carabinieri hanno proceduto, coordinandosi con l’Inps, all’immediata revoca del beneficio, con efficacia retroattiva, nonché all’avvio dell’iter di restituzione di quanto indebitamente ricevuto. Il 59enne, pertanto, dovrà riconsegnare alle casse dello Stato ben 21.850,00 € riscossi tra maggio 2019 e aprile 2023.

I cittadini residenti nella zona, che d’ora in poi potranno finalmente godere del decoro urbano ripristinato in quella via, hanno ringraziato i Carabinieri per il loro operato.

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