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Cronaca

Banche con Atm più “poveri” per scoraggiare ladri e malviventi

Gli sportelli bancomat non saranno più caricati in tutta la loro capienza: i malviventi sono avvisati

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Ladri e malviventi sono avvisati: inutile che organizzino assalti ai bancomat, non vale la pena tutto quel fracasso perché d’ora in poi il contenuto di denaro sarà limitatissimo. Visti i ripetuti episodi registratisi nel territorio provinciale (l’ultimo a Ragalna), anche a Biancavilla si tenta una nuova strategia, grazie ad indicazioni delle forze dell’ordine agli istituti bancari, compreso l’Ufficio postale.

L’indicazione delle forze dell’ordine fornita a tutte le banche e alle Poste di Biancavilla è quella di evitare di inserire grandi quantità di banconote nello sportello Atm, soprattutto nei fine settimana e in coincidenza di giornate festive. La prassi era quella di caricare decine e decine di migliaia di euro: ci sono Atm in grado di gestire persino 100mila euro di caricamenti ed altri che arrivano pure a 200mila.

Somme che fanno gola ai malviventi. A Biancavilla un assalto al bancomat con modalità “spettacolari” è stato compiuto con un escavatore ai danni del Credito Etneo, in viale dei Fiori, nell’ottobre del 2015, con un bottino fruttato ai ladri circa 50mila euro. Alcuni mesi prima lo stesso istituto di credito era stato preso di mira con l’utilizzo di un camion-ariete, anche se il colpo, in quell’occasione, era fallito.

Per mettere in campo una strategia di prevenzione e scoraggiare i malintenzionati, quindi, d’ora in poi gli Atm saranno caricati con somme più esigue, per esempio 5-6mila euro. Insomma, sì, non varrà più la pena smuovere escavatori e camion per racimolare somme così esigue. Ladri e malviventi sono avvisati.

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Cronaca

Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa

L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

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Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.

Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.

L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.

A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.

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Cronaca

Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»

Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

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I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.

Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.

Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.

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