Cronaca
Pizzo all’agenzia di pompe funebri, il pm chiede 50 anni di reclusione
Unificati i procedimenti con rito abbreviato scaturiti dai blitz “Onda d’urto” e “Reset”. Per sette imputati, accusati di estorsione nei confronti dell’impresa Arena, avanzate le richieste di pena. Ad ottobre attesa la sentenza.
di Vittorio Fiorenza
Per i presunti estortori dell’agenzia di pompe funebri Arena di Biancavilla – i sette che stanno seguendo l’abbreviato davanti al Gip Giuliana Sammartino – arrivano le richieste di condanna. La pena più alta, il pubblico ministero Andrea Bonomo, l’ha avanzata per Alfio Monforte: 9 anni e 4 mesi di carcere. Da dietro le sbarre, l’imputato ha sbraitato contro il magistrato, al punto che il giudice lo ha richiamato.
Anche per il figlio Vincenzo è stata chiesta una condanna di peso: 7 anni e 4 mesi di reclusione. Le altre richieste riguardano Vincenzo Panebianco (6 anni e 8 mesi), Gregorio Gangi (6 anni), Carmelo Vercoco (6 anni), Fabio Amoroso (5 anni) e Alfio Muscia (4 anni).
Gli imputati (chieste pure multe per 6mila euro) erano stati arrestati nelle operazioni dei carabinieri “Onda d’urto” (dicembre 2016) e “Reset” (aprile 2017).
I due procedimenti sono stati unificati dal Gip Sammartino. D’altra parte, gli ambiti sono gli stessi. La parte lesa è l’agenzia funebre tartassata per anni –secondo gli atti– con la richiesta di pizzo e di spartizione degli affari. Il primo blitz è scaturito dalla collaborazione di Luca Arena, il secondo si deve al fratello Giuseppe. Due giovani imprenditori, ora testimoni di giustizia, costretti a lasciare Biancavilla e vivere sotto protezione.
La sentenza sarà pronunciata il 16 ottobre. Altri nove imputati seguono il rito ordinario, mentre per altri tre soggetti coinvolti si è in fase di richiesta di rinvio a giudizio.
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Cronaca
Sull’autobus Biancavilla-Adrano con 100 gr. di marijuana: arrestato 15enne
Meticolosi appostamenti degli agenti di polizia, il ragazzino aveva tutto l’occorrente per lo spaccio


La Polizia di Stato ha arrestato un minorenne per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. È quanto è successo ad Adrano. Uomini del Commissariato di Polizia hanno sorpreso un quindicenne a bordo di un autobus di linea diretto ad Adrano, proveniente da Biancavilla.
Sospettando che il ragazzo avesse con sè sostanze stupefacenti, gli agenti hanno organizzato meticolosi appostamenti e pedinamento, volti a sorprendere il presunto giovane spacciatore.
Avuta contezza che sarebbe arrivato, a bordo di autobus, da Biancavilla, gli agenti alla fermata della stazione di quel comune sono saliti a bordo. Avvicinatisi al giovane, hanno subito avvertito un odore penetrante provenire dal suo zaino. Sospettando che si trattasse di stupefacente, hanno atteso che l’autobus arrivasse ad Adrano e che il ragazzo scendesse.
Così sceso dall’autobus, il giovane è stato bloccato e gli agenti hanno proceduto alla perquisizione dello zainetto. All’interno rinvenuti 100 grammi di marijuana, chiusa in un sacchetto in cellophane, e materiale per il confezionamento delle dosi: un bilancino di precisione, numerose bustine in plastica trasparente euna mini spillatrice per pinzettare le bustine.
Avuta pertanto la piena contezza del fatto che il giovane detenesse la marijuana non per farne uso personale bensì per spacciarla in città, si procedeva al suo arresto per il delitto di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Terminate le operazioni di fotosegnalamento presso il Commissariato, su indicazione dell’Autorità giudiziaria il minorenne è stato associato presso il Centro di prima accoglienza di Catania.
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salvatore
25 Settembre 2017 at 18:51
praticamente tra la buona condotta e richieste di riesame varie, anche se condannati, potrebbero ottenere i domiciliari dopo un paio di anni, e rimessi in libertà un altro anno, con 2 o 3 anni di carcere ciscuno, saranno liberi di ricominciare a flagellare tutti i nostri negozi, che disdetta.