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Hashish scovata dal fiuto di Auro: condannato a 2 anni di reclusione

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I carabinieri della compagnia di Paternò, coadiuvati dai colleghi della Compagnia d’Intervento Operativo del battaglione “Sicilia”, hanno arrestato Bruno Scimonelli, 46enne di Biancavilla, già sottoposto ai “domiciliari”, dando esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Catania.

L’uomo dovrà scontare la pena di due anni di reclusione poiché ritenuto colpevole di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, reato commesso il 26 settembre 2015. L’arrestato è stato quindi trasferito nel carcere catanese di Piazza Lanza, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

Grazie al cane antidroga, il pastore tedesco “Auro”, i militari del gruppo cinofili di Nicolosi erano riusciti a scovare e sequestrare all’uomo, in via Tacito, tre panetti di hashish, 7 dosi già pronte da smerciare, circa 5.000 euro in contanti ed un bilancino di precisione.

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Cronaca

Prende a pugni la moglie fino a farla sanguinare: arrestato un 46enne

La vittima trova il coraggio di denunciare, intervento dei carabinieri per bloccare un albanese

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Pugni in testa e in faccia, fino a farla sanguinare. È l’ennesima storia di violenza contro una donna, a Biancavilla. Un 46enne di origini albanesi è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, ai danni della moglie 45enne.

La pattuglia è stata messa in allarme dalla vicina di casa della vittima. Sentendo delle urla, è uscita in strada e ha visto la donna che scappava con il volto pieno di sangue. Poco prima, infatti, la signora sarebbe stata aggredita dal marito che, tornato a casa ubriaco, dapprima avrebbe dato dei forti pugni al muro e poi se la sarebbe presa con lei.

La donna era in camera da letto e non avrebbe nemmeno compreso quali fossero le accuse mosse dal marito quando lui, invece, avrebbe iniziato a colpirla con pugni alla testa, tenendo un cellulare nelle mani.

Atti violenti pure all’ospedale

Quando i militari hanno raggiunto l’abitazione della vittima, un’ambulanza l’aveva già trasportata al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. I carabinieri, quindi, sono entrati in casa sua per comprendere cosa fosse accaduto. Tracce di sangue notate sulle pareti dell’ingresso, sulle lenzuola in camera da letto e anche su un cellulare rotto lasciato per terra. In cucina, invece, l’aggressore era riverso in terra, ubriaco. Per questo è stato richiesto l’intervento al 118.

All’ospedale cittadino, i medici hanno dovuto ricucire una ferita alla tempia della signora mentre l’uomo ha aggredito verbalmente i medici e i carabinieri, fino a scagliarsi contro questi ultimi e colpendone uno con una manata al petto.

Bloccato e messo in sicurezza, i medici hanno potuto medicarlo, mentre la donna, dimessa, ha deciso di denunciarlo, raccontando la serie di vessazioni e angherie che avrebbe subito nel corso del loro matrimonio e decidendo di trasferirsi a casa di suo fratello. Il 46 enne è stato, perciò, arrestato e collocato ai domiciliari, in un’abitazione diversa da quella coniugale.

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