Connettiti con

Cronaca

«O ti sta bene il lavoro o te ne vai», il pm chiede giudizio per estorsione

La presunta vittima, una biancavillese di 47 anni, avrebbe subìto condizioni di sfruttamento

Pubblicato

il

di VITTORIO FIORENZA

«O ti stanno bene queste condizioni oppure te ne puoi anche andare, tanto per il tuo posto sarà facilissimo trovare qualche altra sostituta». Frase tipica di tanti datori di lavoro che, senza scrupoli, sfruttano propri dipendenti e li costringono a paghe inferiori a quanto dovuto con orari irregolari.

Fenomeno diffusissimo dalle nostre parti, ma in genere nessuno si ribella. Questa volta, però, la protagonista della storia, una donna biancavillese di 47 anni, ha denunciato i titolari di un piccolo hotel al centro di Catania in cui è stata impiegata tra il 2010 e il 2012 come addetta alle camere.

Al di là della vertenza sindacale che ne scaturirà, il pubblico ministero, Assunta Musella, ha chiesto il rinvio a giudizio per estorsione nei confronti della giovane coppia che gestisce l’albergo. Sì, proprio il reato di estorsione viene contestato ai datori di lavoro, visto che la loro condotta, facendo leva sulla posizione di debolezza e bisogno della presunta vittima, avrebbe portato loro di fatto ad «un ingiusto profitto con altrui danno».

Scrive infatti il pm: «Con più azioni di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, avendo assunto la donna senza regolare contratto e con la promessa di regolarizzare in seguito il rapporto lavorativo, con minacce consistite nel prospettare che se non avesse accettato le condizioni di lavoro imposte sarebbe stata licenziata e sostituita da altra persona, costringevano la predetta ad accettare condizioni di lavoro umilianti nonché emolumenti inferiori a quelli previsti per legge».

L’udienza preliminare è fissata per il prossimo ottobre. La donna, presunta vittima della vicenda, ed il proprio legale, l’avv. Pilar Castiglia, si dicono «soddisfatte per la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura, andremo avanti fiduciose per fare valere i diritti violati».

L’avv. Castiglia è la stessa che segue il caso di un’altra lavoratrice, una ex banconista di un bar di Biancavilla, che ha denunciato i titolari del locale per una serie di presunte violazioni sulle spettanze, gli orari e le condizioni di lavoro. Dopo un tentativo (fallito) di conciliazione, un secondo appuntamento è previsto a settembre all’Ispettorato provinciale del lavoro.

LEGGI L’ARTICOLO

«Io, sfruttata e sottopagata per anni»: ex banconista denuncia i titolari

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
Fai clic per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

La cocaina nascosta nel frigorifero: 40enne arrestato dai carabinieri

Trovato pure il “libro mastro” con i nomi dei clienti e la rendicontazione dell’attività di spaccio

Pubblicato

il

I Carabinieri della Stazione di Biancavilla e i colleghi dello “Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia” hanno arresto un pregiudicato 40enne per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.  

L’uomo – con precedenti per droga – era stato notato in atteggiamento “sospetto” in alcune aree a verde del paese. Così sono scattati appostamenti e pedinamenti da parte dei militari. Un’attività poi conclusa con un blitz nella sua abitazione, dove si è proceduto ad un’accurata perquisizione.

In cucina, i militari si sono accorti che l’uomo era diventato estremamente nervoso. In effetti, in un pensile erano nascosti un bilancino di precisione, numerose bustine in plastica trasparente, un coltellino, un quaderno con nomi e prezzi di vendita, 145 euro e un mini smartphone senza sim card.

Ma non è finita qui. I carabinieri hanno proceduto ad ispezionare anche l’interno del frigorifero. All’interno dell’elettrodomestico, in uno scompartimento laterale, erano stati infilati 3 tubetti apparentemente di farmaci. È stato aprirli per scoprire il vero contenuto: 16 dosi di cocaina.

Trovata la droga, il materiale necessario al suo confezionamento, il denaro e il “libro mastro” relativo alla rendicontazione dell’attività di spaccio, l’uomo è stato arrestaro e rinchiuso nel carcere catanese di Piazza Lanza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti