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Cronaca

Omicidi sventati, uno a San Placido Sette fermi per esponenti del clan

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Sventati due omicidi, di cui uno programmato per il 6 ottobre, giorno di chiusura della festa di San Placido, che avrebbe avuto una grande risonanza. Sullo sfondo, la guerra interna a quello che un tempo era il solidissimo clan Toscano-Mazzaglia-Tomasello di Biancavilla e che, negli anni, è deflagrato (la prima miccia  è l’omicidio di Giuseppe Mazzaglia “Fifiddu”) fino a farne due agguerrite fazioni. Sono questi i retroscena che emergono dall’operazione di sabato mattina, che ha svegliato i biancavillesi con sirene spiegate, posti di blocco ed elicottero a supporto.

Sono sette le persone fermate con l’accusa di associazione mafiosa, detenzione di armi ed estorsione, nell’ambito di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania sulla mafia biancavillese e che prende spunto dalla serie di omicidi degli ultimi anni, in particolare quello di Alfredo Maglia, avvenuto ad Adrano.

Il provvedimento è stato eseguito da agenti della Squadra mobile della Questura e del commissariato di polizia di Adrano e da militari del nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri.

I fermati sono: Giuseppe Maglia, di 35 anni, Roberto Maglia, di 27, Riccardo Salvatore Cantone, di 25, Giuseppe Maglia, di 31, Davide Santangelo, di 24, e Placido Toscano, di 65. Il settimo indagato sarebbe all’estero.

Le indagini hanno consentito di sventare due omicidi, uno dei quali nella fase immediatamente precedente all’esecuzione, e di sequestrare un arsenale, tra cui kalashnikov e fucili mitragliatori.

Le indagini hanno preso avvio dall’omicidio di Alfredo Maglia, 41 anni, assassinato ad Adrano il 28 ottobre 2013, ritenuto allora il reggente della cosca locale alleata della “famiglia” Santapaola-Ercolano. L’ambito sarebbe la faida negli ambienti criminali di Biancavilla per il controllo degli affari illeciti che hanno portato all’uccisione di Agatino Bivona in via Fallica e di Nicola Gioco in via Pistoia, lo scorso gennaio, nell’arco di 48 ore di terrore.

In questo contesto sarebbero maturate anche le eliminazioni di Giuseppe Mazzaglia, allora reggente del clan, avvenuta il 19 aprile 2010, e del suo presunto luogotenente, Roberto Ciadamidaro, il 23 dicembre 2012.

Un’escalation di omicidi preoccupante: dalle indagini della Squadra mobile è emerso che nella scorsa primavera due degli indagati avevano progettato l’eliminazione di un esponente della cosca in una città del Nord Italia. La Dda coordinò un monitoraggio di carabinieri e polizia su presunti sicari e vittima, che consentì di impedire il delitto.

Nello stesso tempo il gruppo, come emerge da un’intercettazione, voleva “curare il giardino”, ovvero mantenere il controllo del territorio, anche con l’uccisione dell’esponente di un clan rivale. L’omicidio era progettato per il 6 ottobre scorso.

Per evitarlo la polizia ha eseguito delle perquisizioni domiciliari sfociate negli arresti della settimana scorsa (Alfio e Vincenzo Cardillo, di 71 e 38 anni, padre e figlio, e Gaetano Musumeci di 27) perché trovati in possesso di un arsenale, compresi mitragliatori Kalashnikov e Skorpion.

Vincenzo Cardillo era stato scarcerato da poco e, secondo gli investigatori, aveva preso in mano le redini del gruppo, indebolendo la “famiglia”, tanto che Roberto Maglia, per sicurezza, aveva deciso di andare in Germania. Per questo, la Procura ha disposto i fermi.

Dalle indagini è emersa anche un’estorsione ai danni del titolare di un chiosco di bibite e una tentata estorsione in pregiudizio del responsabile di una ditta del settore agricolo, fatti per i quali è stato disposto il fermo di Placido Toscano, eseguito dai carabinieri.

Durante il blitz, in una casa rurale usata da Cantone, sono stati trovati e sequestrati due fucili caricati a pallettoni, uno dei quali armato a ‘lupara’, con canna e calcio mozzati, e munizioni.

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Cronaca

Capelli trovati tra brioches e cornetti in un chiosco di Biancavilla: maxi-multe

Verifiche nei locali del centro storico, controlli a tappeto su strada: oltre 12mila euro di sanzioni

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Operazione di controllo del territorio a Biancavilla da parte dei poliziotti del Commissariato di Adrano e del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale” con il supporto del Corpo Forestale, dell’Ispettorato del Lavoro e della Polizia Locale.

Controllati chioschi e pub per verificare l’osservanza delle normative previste per la vendita e la somministrazione di alimenti e bevande, oltre alle posizioni lavorative. Rilevate molteplici irregolarità, in alcuni casi anche gravi, al punto da comminare sanzioni per oltre 12mila euro.

Occhi puntati sui chioschi

Su tre chioschi controllati, due hanno evidenziato infrazioni rilevate dalla Polizia Locale. In particolare, accertata l’occupazione abusiva di suolo pubblico per cui ai titolari sono state contestate due sanzioni ciascuna di 173 euro.

Inoltre, in un chiosco, il Corpo Forestale ha rilevato prodotti privi di tracciabilità, tra sciroppi (25 litri), brioches e cornetti surgelati (30 chili), peraltro conservati in contenitori non idonei dal punto di vista igienico, al cui interno vi erano anche alcuni capelli. In questo caso, il titolare del chiosco è stato sanzionato per 1.500 euro e gli alimenti sono stati distrutti. Sono in corso, invece, gli accertamenti per i profili relativi alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, nonché sugli orari di lavoro.

Un pub ai raggi X

In un pub del centro storico, riscontrata la presenza di un lavoratore in nero. L’Ispettorato territoriale del Lavoro ha fatto scattare una maxi-sanzione di 5000 euro e una di 3.900 per lavoro in nero. Già in passato era stata accertata un’analoga situazione: sospesa l’attività, in attesa regolarizzi le violazioni.

Nel locale adibito a cucina, inoltre, il Corpo Forestale ha sequestrato e poi distrutto 17 chili di prodotti, freschi e congelati, di un valore commerciale di circa 300 euro, in quanto mancanti del necessario requisito della tracciabilità. Scattata la sanzione di 1500 euro, mentre il titolare è stato denunciato per frode alimentare in commercio, in quanto prodotti alimentari congelati erano spacciati come freschi, senza l’indicazione nel relativo menu.

Identificate 177 persone

Altro ambito dei controlli ha riguardato il Codice della strada. Complessivamente, i poliziotti hanno identificato 177 persone, di cui 21 già note alle forze dell’ordine, e controllato 60 veicoli, sospendendo dalla circolazione due auto per la mancanza della revisione e sanzionando altri conducenti per la mancata esibizione dei documenti, per il mancato utilizzo della cintura e del casco protettivo in sella agli scooter.

Individuate, infine, due persone di nazionalità marocchina, sprovviste di documenti. Pertanto, sono state condotte all’Ufficio Immigrazione della Questura di Catania per approfondimenti.

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FOCUS

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Cronaca

Auto in fiamme nel cortile delle suore salesiane: panico tra gli abitanti

Il fuoco distrugge il mezzo di proprietà dell’Ipab, in corto circuito i cavi elettrici della zona

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Forse un corto circuito o effetto del forte caldo. Un’auto è andata a fuoco nel cortile di via Mongibello, che affianca l’immobile delle suore salesiane. Il mezzo (di proprietà dell’Ipab ma in uso alle suore) era stata appena parcheggiata, di ritorno da un servizio a Catania. in poco tempo le fiamme l’hanno completamente distrutta.

Il fuoco ha lambito anche una saracinesca e il portone d’ingresso di un’abitazione. I cavi elettrici all’esterno degli edifici sono andati distrutti, generando un corto circuito, che ha mandato in fiamme anche i fili elettrici posti al di sopra dell’ingresso dell’istituto salesiano, dall’altro lato della strada. Tutta la zona ha subito lo stacco dell’energia elettrica.

Sono stati momenti di panico ed apprensione per gli abitanti della zona. Sul posto, a domare l’incendio, sono stati i vigili del fuoco del distaccamento di Paternò, visto che quelli di Adrano erano fuori per un altro intervento. Presenti anche i vigili urbani.

Adesso si lavora per rimettere in sicurezza i luoghi, provvedere alla bonifica e ripristinare l’elettricità. Tanta paura, per fortuna nessuna conseguenza per le persone. I danni sono da quantificare. Da parte dell’amministrazione Ipab sarà avviata la procedura per la copertura assicurativa.

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