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Colture ecosostenibili, a Rinazze un “patto” tra periti e produttori
di Vittorio Fiorenza
Lo sviluppo agricolo, ma con particolare attenzione alle tematiche ambientali e alle colture ecosostenibili. Un nuovo approccio che, per la prima volta, vede affianco produttori e tecnici del settore.
Una delegazione di circa 30 periti agrari delle province di Catania, Ragusa e Siracusa è stata in visita nelle realtà produttive agricole più significative di Biancavilla, in contrada Rinazze, e di Santa Maria di Licodia.
Guidati dal vicepresidente nazionale dell’Ordine dei periti agrari, Salvatore Tripoli, e dai presidenti provinciali Corrado Balloni e Francesco Intrisano, i periti hanno incontrato i vertici del consorzio Euroagrumi, rappresentato da Salvatore Rapisarda e Alessandro Rapisarda, oltre ai responsabili aziendali.
Dare un contributo sinergico alla programmazione delle politiche agricole regionali e nazionali, è uno dei punti condivisi tra periti e produttori.
«Un’occasione che apre un ponte –spiega il presidente di Euroagrumi, Salvatore Rapisarda– tra mondo organizzato del settore agricolo e mondo delle professioni, stringendo un rapporto in tema di sviluppo agricolo della Sicilia orientale, con particolare riferimento all’agrumicultura, senza trascurare le colture in serra. Finora c’è stata una certa distanza tra Ordini professionali e produttori. Questa iniziativa ha un valore di grossa novità per sensibilizzare a coltivazioni rispettose dell’ambiente, ecosostenibili, attente al risparmio idrico ed energetico».
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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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