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Cronaca

«È stata una demolizione criminale: sicurezza violata dal rischio amianto»

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Il comitato degli abusivi si affida all’avv. Vincenza Nicotra, che annuncia un esposto alla Procura per le modalità con cui è stata eseguita la demolizione, in riferimento alle potenziali polveri di fluoroedenite sollevate.

«È stata una demolizione criminale. In settimana presenterò in Procura un esposto-denuncia con tutte le firme della petizione del comitato di Biancavilla, affinché si accerti ciò che si è verificato oggi a Biancavilla ed eventualmente si proceda contro quegli organi periferici dello Stato che erano chiamati ad eseguire un provvedimento della Procura stessa ma lo hanno fatto, secondo noi, violando le normative di sicurezza».

Ad edificio abbattuto, l’avv. Vincenza Nicotra, attorniata dagli abitanti di via Canada e delle vie limitrofe, non parla più del caso specifico, ovvero del garage buttato giù dalle ruspe su ordine della Procura. Il legale rappresenta l’intero comitato degli abusivi, che già il giorno prima aveva sollevato la questione della sicurezza nelle fasi della demolizione con riferimento al “rischio amianto”.

«Abbiamo già notato –spiega il legale– delle inadempienze nel modus operandi per la demolizione dell’edificio di via Cellini. E anche in questo caso, qui in via Canada, sono state compiute le stesse disattenzioni, non avendo fatto una serie di accertamenti obbligatori per legge»

L’avv. Nicotra entra nel merito della questione: «Il primo accertamento, su cui il corpo di polizia municipale è organo esecutivo e vigilante, è quello di esporre la cartellonistica del cantiere, nella quale si possa leggere la ditta appaltatrice. E poi il provvedimento di incarico, le certificazioni della ditta in materia di trattamento dell’amianto e soprattutto quelle antimafia, oltre a sapere quali altre ditte hanno partecipato, al fine di eventuali verifiche da parte della cittadinanza. Evidentemente queste mie “lagnanze amministrative” non sono state ascoltate dagli organi preposti, presenti qui oggi. Eppure, c’è un problema che coinvolge la salute pubblica e non c’è nemmeno l’Azienda sanitaria presente. I cittadini sono stati abbandonati e lasciati esposti alle eventuali polveri di amianto».

Il legale puntualizza che «è legittimo il provvedimento della Procura sulla demolizione, ma il modo in cui è stato operato rappresenta un’esecuzione criminale. Non c’è mascherina che tenga contro il materiale-killer che è stato sparso in tutto il quartiere».

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Cronaca

La cocaina nascosta nel frigorifero: 40enne arrestato dai carabinieri

Trovato pure il “libro mastro” con i nomi dei clienti e la rendicontazione dell’attività di spaccio

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I Carabinieri della Stazione di Biancavilla e i colleghi dello “Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia” hanno arresto un pregiudicato 40enne per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.  

L’uomo – con precedenti per droga – era stato notato in atteggiamento “sospetto” in alcune aree a verde del paese. Così sono scattati appostamenti e pedinamenti da parte dei militari. Un’attività poi conclusa con un blitz nella sua abitazione, dove si è proceduto ad un’accurata perquisizione.

In cucina, i militari si sono accorti che l’uomo era diventato estremamente nervoso. In effetti, in un pensile erano nascosti un bilancino di precisione, numerose bustine in plastica trasparente, un coltellino, un quaderno con nomi e prezzi di vendita, 145 euro e un mini smartphone senza sim card.

Ma non è finita qui. I carabinieri hanno proceduto ad ispezionare anche l’interno del frigorifero. All’interno dell’elettrodomestico, in uno scompartimento laterale, erano stati infilati 3 tubetti apparentemente di farmaci. È stato aprirli per scoprire il vero contenuto: 16 dosi di cocaina.

Trovata la droga, il materiale necessario al suo confezionamento, il denaro e il “libro mastro” relativo alla rendicontazione dell’attività di spaccio, l’uomo è stato arrestaro e rinchiuso nel carcere catanese di Piazza Lanza.

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