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Marco Cantarella e Luigi D’Asero sono i nuovi assessori della Giunta Bonanno

I due amministratori, nominati dal sindaco, hanno prestato giuramento, in attesa delle deleghe

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Hanno giurato i due nuovi assessori della giunta Bonanno, Marco Cantarella (dimessosi da presidente del Consiglio Comunale) e Luigi D’Asero.

La cerimonia – alla presenza di esponenti politici, amici e familiari dei due nuovi amministratori – si è svolta nell’aula consiliare. Dopo il pronunciamento della formula, davanti al segretario comunale, Innocenza Battaglia, e al sindaco Antonio Bonanno, il primo cittadino ha rivolto loro l’augurio di buon lavoro.

«Ringrazio – ha detto Bonanno – gli assessori uscenti Francesco Privitera (presente alla cerimonia di giuramento, ndr.) e Salvo Scalisi per l’impegno profuso. Sono certo che, come avvenuto in passato, anche i due nuovi assessori sapranno esprimere il loro impegno con l’aiuto e il sostegno delle famiglie e dei loro amici». 

«In questa fase particolare di ripartenza – ha aggiunto Bonanno – è necessario uno sprint sul piano amministrativo. La mia amministrazione si avvarrà dell’esperienza di Cantarella e D’Asero, la cui esperienza in Consiglio Comunale è stata importante».

Di ruolo completamente nuovo ha parlato Marco Cantarella: «Sono certo faremo bene assieme al resto della squadra».

D’Asero, dal canto suo, ha ringraziato l’assessore uscente e collega di partito Francesco Privitera: «Ben felice di mettere a disposizione la mia esperienza al servizio della città».

Subito dopo il giuramento, i due nuovi assessori hanno partecipato alla prima riunione di giunta. Nei prossimi giorni il sindaco Bonanno procederà all’assegnazione delle deleghe.

L’assessore uscente Francesco Privitera resterà comunque un riferimento della Giunta con formale incarico del sindaco. Bonanno lo aveva annunciato, dopo l’intervista dal nostro giornale: «In una bella intervista, il quotidiano Biancavilla Oggi ripercorre i mesi di lavoro dell’assessore all’emergenza Covid Francesco Privitera, dimessosi pochi giorni fa per passare il testimone a un collega di partito. Per l’eccellente lavoro reso al servizio della comunità biancavillese, ho deciso di lasciargli la delega all’emergenza Covid. Francesco Privitera, quindi, resta nella squadra di lavoro dell’amministrazione. È il ringraziamento da parte mia e di tutta la città al suo esemplare impegno fattivo».

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Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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