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Valzer assessoriali anche in estate: arrivato il turno di Scalisi e Pennisi

Mario Amato ed Enrica Neri lasciano la Giunta per accordi con i loro gruppi: i sostituti hanno già giurato

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Hanno trovato conferma le indiscrezione che aveva anticipato Biancavilla Oggi su quello che abbiamo definito turnover “balneare” nella Giunta Bonanno: Salvatore Scalisi e Giorgia Pennisi entrano in amministrazione comunale, dopo i posti lasciati vuoti –con le loro dimissioni– di Mario Amato ed Enrica Neri.

I valzer assessoriali, quindi, non si fermano nemmeno in estate al palazzo comunale. Avvicendamenti non dettati da nuovi equilibri politici della maggioranza, ma programmati e concordati all’interno delle singole forze.

Scalisi, dimessosi di recente da consigliere comunale, diventa assessore in rappresentanza della lista “Riparti Biancavilla”, mentre Pennisi è in quota “Biancavilla mi piace”. Entrambi hanno prestato giuramento.

«Nonostante sia alla mia prima esperienza istituzionale, ho molte idee che mi intendo mettere in pratica sin da subito», dice Giorgia Pennisi. «Ho tanta voglia di contribuire al benessere della mia comunità: a maggior ragione in questo periodo storico che ci sta mettendo duramente alla prova».

«Intendo continuare quello che ho cominciato da consigliere – spiega Salvatore Scalisi -. I presupposti ci sono tutti perché c’è una squadra di governo che sta lavorando al meglio per la nostra città».

«A loro auguro di lavorare al meglio per la comunità biancavillese – conclude il sindaco Antonio Bonanno – Al tempo stesso, ringrazio per il loro enorme contributo, gli uscenti Enrica Neri e Mario Amato. Gli assessori che hanno fatto della mia giunta non si sono mai risparmiati ed hanno sempre condotto un lavoro esemplare, così come nello spirito della coalizione che mi sostiene: la quale sta mettendo a disposizione della città tutte le risorse più valide. Il nostro lavoro continua, nell’esclusivo interesse di Biancavilla e dei biancavillesi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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2 Commenti

2 Commenti

  1. erica

    6 Agosto 2020 at 23:55

    uno nominato assessore dopo essere già stato consigliere, l’altra solo.perche sorella di una candidata che tra l’altro non è neppure salita consigliere…siamo alla frutta

  2. Salvatore+Cantale

    6 Agosto 2020 at 22:07

    La mediocrità alimenta se stessa.

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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