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Emergenza alimentare, dalla Regione altri 477mila euro per le famiglie di Biancavilla

Risorse che si aggiungono ai 249mila euro stanziati dal Governo, il sindaco Bonanno: «Boccata d’ossigeno»

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Cento milioni di euro dalla Regione Siciliana per consentire alle famiglie disagiate di accedere all’assistenza alimentare. Di questi, 477mila euro sono destinati al Comune di Biancavilla. Sommati ai 249mila euro stanziati dal Governo, l’ammontare complessivo destinato ai nuclei familiari biancavillesi che si trovano in condizioni di necessità è di 726mila euro.

«Dalla Regione arriveranno 476.640 euro da destinare all’acquisto di generi alimentari per le famiglie biancavillesi in difficoltà. Una boccata d’ossigeno che servirà a tutti. Il mio ringraziamento al Presidente Nello Musumeci ed al Governo regionale», commenta il sindaco Antonio Bonanno.

Nei giorni scorsi, l’amministrazione comunale aveva già con fondi propri deciso la distribuzione di buoni spesa per le famiglie bisognose, grazie anche alla disponibilità del Gruppo Arena, che si è fatto carico del 30% dell’importo.

La Giunta comunale ha apportato, così come regolamentato dall’Ordinanza di Protezione civile n. 658/2020, le variazione al Bilancio di previsione necessarie al recepimento della somma di 249.288,64 euro: ovvero, del contributo stanziato dal Governo nazionale per far fronte al sostegno economico per le famiglie, i lavoratori e le imprese. Un atto amministrativo scaturito dall’urgenza di attivare tutte le procedure opportune per far fronte all’emergenza Covid 19.

È stato anche approntato l’avviso pubblico per poter reperire l’adesione di esercizi commerciali di beni e generi alimentari  di prima necessità interessati al recepimento di buoni spesa.

La Giunta Bonanno ha già deliberato di erogare a ciascun nucleo familiare che ne faccia richiesta un contributo, tramite buoni spesa, per un importo differente a seconda la composizione familiare. Nello specifico: soggetto che vive solo € 150,00; nuclei familiari di 2 persone € 300,00; nuclei familiari di 3 persone adulte € 450,00, più ulteriori € 50,00 per ogni altro componente; nuclei familiari con minori presenti inferiori di anni 12 anni € 450,00 più ulteriore € 50,00 per ogni altro minore.

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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