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Fondi per le scuole dopo il terremoto, lite sui meriti tra Cancelleri e Lagalla

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È lite tra il vicepresidente dell’Ars ed esponente 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, e l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, sui meriti da attribuire in riferimento al decreto del Miur che assegna a Biancavilla 810mila euro per quattro edifici scolastici, danneggiati dal terremoto del 6 ottobre.

Un botta e risposta a distanza, tramite i propri profili Facebook: la “politica della vanità” su chi è stato più bravo.

Comincia Cancelleri con questo post: «Ricorderete sicuramente che con Luigi Di Maio abbiamo visitato i comuni del catanese danneggiati dal sisma di ottobre, immediatamente abbiamo compreso, grazie al puntuale resoconto dei sindaci e della protezione civile, quali fossero le esigenze principali. Oggi, dopo poche settimane, manteniamo gli impegni presi, vicinanza e attenzione subito e fatti concreti adesso. Così per gli istituti “Luigi Sturzo” (300 mila euro), “Marconi” (250 mila euro), “Verga” (180 mila euro) e “Don Bosco” (80 mila euro), saranno stanziati in totale 810mila euro per rimetterle a nuovo. Le parole di Luigi Di Maio diventato fatti immediatamente e danno al MoVimento 5 Stelle e a tutto il governo del cambiamento credibilità e forza. Sono contento che finalmente ci sia grande attenzione per la Sicilia anche dal governo nazionale, è una certezza: non siamo più soli! Questo mi rallegra molto e mi fa sperare che tante cose si possano fare per questa nostra meravigliosa terra. Grazie Luigi, grazie di cuore».

A rispondergli, l’assessore Lagalla con toni polemici: «La sfacciataggine politica dell’onorevole Giancarlo Cancelleri, senza alcun limite ed oltre ogni verità, lo porta ad appropriarsi del merito degli 810 mila euro stanziati dal MIUR per la riparazione degli edifici scolastici di Biancavilla. Purtroppo per lui, le bugie hanno le gambe corte. Infatti, la notizia dell’avvenuto finanziamento, nota da alcuni giorni, era già stata ampiamente anticipata dal governo Musumeci al Sindaco di Biancavilla, pur senza darne alcuna comunicazione pubblica, in doverosa attesa della registrazione del relativo decreto, così come si addice ad una seria e responsabile istituzione pubblica che non voglia illudere alcuno prima della definitiva formalizzazione degli atti. È dimostrabile e tracciabile con documenti che il governo regionale, con puntuale e tempestiva azione amministrativa, è stato, sin da subito, vicino alla comunità di Biancavilla ed ha prodotto autonomamente tutti gli atti utili a richiedere ed ottenere il finanziamento necessario alla riparazione dei danni causati dal terremoto, che quindi si deve solo all’interlocuzione diretta con gli uffici del Ministro Bussetti e alla sensibilità di quest’ultimo. Ancora una volta, da una parte, quella del governo Musumeci, stile, sobrietà, discrezione e onestà intellettuale; dall’altra, quella del movimento 5stelle, indebita appropriazione di risultati, mistificazione della realtà e propalazione di fake news. I cittadini sanno e comprendono, al di là dei goffi tentativi, di chi ha pochi seri argomenti da proporre».

La reazione di Cancelleri in video

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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