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Biancavilla verso le Amministrative: in Consiglio nasce “Sicilia Futura”

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Da sinistra Dino Furnari, Grazia Ventura, Vincenzo Chisari e Salvatore Giuffrida

Dal gruppo misto al gruppo “Sicilia Futura”. I consiglieri Grazia Ventura, Dino Furnari, Vincenzo Chisari e Salvatore Giuffrida hanno formalizzato la costituzione del nuovo soggetto in Consiglio Comunale. Ma vanno oltre l’assemblea cittadina, rivolgendo lo sguardo alle Amministrative del prossimo anno.

«Il nuovo gruppo –scrivono i quattro– non rappresenta un movimento civico ma ambisce ad essere un cartello elettorale di una futura coalizione che senza preclusioni alcune, inizia questo percorso di dialogo aperto con la cittadinanza ed il più democratico possibile con tutti i movimenti politici sul territorio, svecchiando le vecchie logiche di partito».

“Sicilia Futura”, di cui è capogruppo la Ventura, dichiara di volere fin da subito incontrare tutte le forze presenti in Consiglio e quelle presenti in città.

«È già arrivato il tempo di pensare –scrivono i quattro consiglieri– al futuro che per alcuni può sembrare lontano, ma per noi da oggi è già iniziato il percorso che ci deve portare all’ormai prossimo ricambio generazionale ed ad una nuova classe politica dirigente che possa amministrare la nostra città».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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3 Commenti

3 Commenti

  1. francesco

    11 Luglio 2017 at 7:55

    ma come fanno a parlare di ricambio generazionale 4 vecchi? praticamente hanno dichiarato di non appartenere a nessuna corrente politica, ma andranno con chi gli offrirà più poltrone. Ma poi vorrei sapere cosa hanno fatto sti 4 in questa amministrazione uscente, perché qualcuno li dovrebbe votare? lasciamo stare quello che sale con tutti i voti di croce Vallone, e l’altra che prende voti solo grazie all’accoppiamento uomo/donna, ma gli altri 2 chi sono?

  2. Vins

    9 Luglio 2017 at 18:18

    Ma non ho capito di quale futuro parlano! Sono sempre gli stessi a spartirsi poltrone da anni e non muovendo un dito, dico uno, per questioni di PUBBLICO interesse, leggete bene PUBBLICO non è uguale a PRIVATO.
    «È già arrivato il tempo di pensare –scrivono i quattro consiglieri– al futuro che per alcuni può sembrare lontano, ma per noi da oggi è già iniziato il percorso che ci deve portare all’ormai prossimo ricambio generazionale ed ad una nuova classe politica dirigente che possa amministrare la nostra città»….è arrivato il tempo di pensare al futuro, ma fino ad oggi a cosa avete pensato allora? Una nuova classe politica dirigente: siamo tornati al PCI.
    Andate al mare a rinfrescarvi,non solo voi chiaramente, ma tutti quelli seduti in quelle poltrone.

  3. Alba

    9 Luglio 2017 at 10:14

    Il futuro? Ma non saprei di quale futuro parlano alcuni soggetti….non hanno capito che a Biancavilla non esiste Il futuro i ragazzi che si laureano vanno all’estero…i politici nazionali,regionali, ed comunali si sono venduti 2 generazioni di ragazzi…andate a quel paese forse vi riesce meglio….

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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