Connettiti con

Politica

Il Gruppo misto fa marcia indietro ma il Partito democratico mette il freno

Pubblicato

il

sede-partito-democratico

di Vittorio Fiorenza

La scelta del gruppo misto di votare le variazioni di bilancio ha una valenza politica, ma non necessariamente avrà ripercussioni sulla composizione della Giunta comunale. In estrema sintesi, è il ragionamento del segretario del Pd di Biancavilla, Giuseppe Milazzo, dopo l’ultima seduta consiliare, che ha registrato il voto favorevole anche dei consiglieri Grazia Ventura, Vincenzo Chisari, Dino Furnari e Salvatore Giuffrida.

Una svolta clamorosa, visto che da mesi i quattro seguono una linea di intransigenza e rigore contro la coalizione del sindaco Glorioso, al punto da chiedere l’azzeramento della Giunta per farne una tecnica. Ecco perché il loro improvviso cambio di rotta ha destato perplessità trasversali e indignazione dal Centrodestra. Possibile adesso che vogliano un proprio assessore in Giunta? Un aspetto su cui il Pd frena.

«La scelta del Gruppo Misto di votare con la coalizione di maggioranza è “unilaterale”, non c’è stato nessun passaggio di chiarimento rispetto ai mesi scorsi», puntualizza il segretario Milazzo. «Se tale voto –continua– significa una richiesta di reingresso in maggioranza, questa dovrà essere discussa e approfondita, così pure l’eventuale progetto futuro che “essi” dicono di voler già condividere». Ad ogni modo, mette le mani avanti Milazzo, «ci conforta che tale determinazione, così come dichiarato e ribadito dagli stessi, sia avvenuta senza richieste di cariche di governo o istituzionali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
2 Commenti

2 Commenti

  1. Anna

    25 Novembre 2016 at 13:01

    Che gente inutile, non gliene frega nulla dei Cittadini. Sanno solo farsi I cavoli propri. Quanto siamo caduti in basso .E mi dispiace per il dott Furnari,: vai a fare il tuo lavoro,la politica non e’ cosa per te

  2. santino

    23 Novembre 2016 at 17:27

    l’incoerenza dilaga in Consiglio comunale, neppure la capacità di mantenere ferma una posizione, ma la spina dorsale dove ce l’hanno questi 4?io resto allibito

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

Pubblicato

il

Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti