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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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In strada boccette di metadone, il farmaco contro la tossicodipendenza
Lo spettro del mercato nero: a Biancavilla l’ultimo episodio tra via Antonio Gramsci e via Callicari
Boccettine di metadone disseminate in strada. È accaduto tra via Antonio Gramsci e via Callicari. Non è la prima volta negli ultimi mesi nello stesso tratto di strada. Alcuni contenitori (svuotati della sostanza), con i tappi e le confezioni di cartoncino, sono stati sparsi a terra.
Il metadone è un antidolorifico ma è usato anche per le tossicodipendenze. Si impiega, infatti, per prevenire i sintomi dell’astinenza nei soggetti che cercano di disintossicarsi da droghe oppiacee (ad esempio l’eroina).
Non è una novità che spesso ci sia un mercato nero. C’è chi, destinatario di questa tipologia di farmaci, rifiuta l’assunzione della dose, violando la terapia personale, e la rivende ad assuntori di stupefacenti. Una pratica pericolosa.
I contenitori del farmaco trovati in strada a Biancavilla (metadone cloridrato Molteni da 20 mg in soluzione orale) rappresenta l’ultimo episodio di una lunga serie. In casi del genere, quando si notano in strada le confesioni di tali farmaci, è opportuno segnalarlo alla stazione dei carabinieri perché vengano avviate indagini e verifiche.
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