Cronaca
Ruba a casa di un anziano e gli preleva 600 euro all’Atm: arrestato un 22enne
I fatti sono avvenuti nell’ottobre del 2019, adesso il ladro dovrà scontare 2 anni di reclusione
Si era introdotto nell’appartamento di un anziano 88enne di viale Cristoforo Colombo, a Biancavilla. E da qui aveva rubato un televisore e una carta libretto postale. Il responsabile del furto -è stato scoperto ora- è un 22enne, anche lui biancavillese.
Il giovane, utilizzando la carta, aveva prelevato dallo sportell Atm dell’Ufficio postale di Adrano la somma di 600 euro. Un’operazione che aveva allarmato la vittima al punto da procedere al blocco del suo conto e a presentare denuncia.
L’attività investigativa dei militari, che tra l’altro hanno effettuato una disamina dei filmati delle telecamere di videosorveglianza dell’ufficio postale, ha consentito di identificare il 22enne. Un ragazzo, peraltro, già di loro conoscenza per i suoi trascorsi per reati contro il patrimonio.
Immediata la perquisizione presso la sua abitazione, che ha permesso ai militari di ritrovare la refurtiva ed anche gli indumenti da lui indossati il giorno del furto.
I fatti sono avvenuti nell’ottobre del 2019. I carabinieri della stazione di Biancavilla, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania, hanno ora arrestato il ladro.
Il giovane dovrà espiare la pena definitiva di 2 anni, per i reati di indebito utilizzo di carte di credito e di ricettazione. È stato sottoposto ai domiciliari.
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Cronaca
Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati
Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti
Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).
Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.
Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.
Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.
In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.
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