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Blackout di 5 ore a Biancavilla, in bolletta arriva un indennizzo di 30 euro

I disservizi si erano verificati lo scorso mese di agosto, adesso è stato riconosciuto lo sconto in fattura

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Arrivano gli indennizzi sulle bollette dell’energia elettrica per gli utenti di Biancavilla colpiti dal blackout dello scorso agosto. La somma, pari a 30 euro, è stata scontata direttamente in fattura. Uno sconto a prescindere dalla compagnia con cui si è sottoscritto il contratto (Enel, Edison, Eni, etc.).

Come si ricorderà lo scorso 2 agosto, centinaia di famiglie rimasero senza elettricità. Un disservizio durato circa 5 ore. Le conseguenze non sono state poche: dall’impossibilità di utilizzo dei climatizzatori (nonostante le alte temperature di quei giorni) agli alimenti dei congelatori buttati via.

L’interruzione dell’energia elettrica era avvenuta per un guasto, quindi senza nessun preavviso secondo gli standard fissati dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera). Per tali ragioni l’indennizzo di 30 euro è riconosciuto in automatico in bolletta al cliente domestico e non con potenza inferiore o uguale a 6 kw. L’indennizzo è stato superiore per le utenze in bassa e media tensione, diverse dalle domestiche, con potenza inferiore o uguale a 100 kW e superiore a 6 kW.

Chi non avesse ancora controllato, può prendere in esame l’ultima bolletta 2021. Se si è tra gli utenti che il 2 agosto hanno subito il disservizio elettrico per circa 5 ore, in fattura apparirà la voce “indennizzi” con il relativo sconto di 30 euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità

Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari

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© Foto Biancavilla Oggi

Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.

È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.

Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.

Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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