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Cronaca

Evade dai “domiciliari” con braccialetto elettonico: beccato dai carabinieri

L’uomo è stato sorpreso dai militari in via Lambruschini e portato di nuovo nella sua abitazione

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© Foto Biancavilla Oggi

Arrestato per il reato di evasione dai Carabinieri della Stazione di Biancavilla. Si tratta di Vincenzo Bonomo, 53 anni.

L’uomo, sottoposto agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico, si è allontanao da casa, facendo scattare l’allarme dei militari che si sono messi sulle sue tracce.

Non è la prima volta che il 53enne attui condotte simili. Uscito lo scorso 10 dicembre dal carcere di Messina, dov’era stato recluso per reati contro il patrimonio commessi in provincia di Siracusa, avrebbe dovuto raggiungere la propria residenza biancavillese, cosa in effetti non avvenuta.

Anche allora le ricerche dei militari furono serrate, costringendolo, pertanto, a presentarsi in caserma per evitare guai peggiori, In quell’occasione si era giustificato, sostenendo di essere stato scaraventato dal treno in corsa che lo avrebbe condotto a casa.

Adesso Bonomo, che già aveva fatto perdere le proprie tracce dallo scorso 15 febbraio, è stato fermato dai militari in via Lambruschini, quindi ricollocato agli arresti domiciliari in attesa delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria.

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Cronaca

Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa

L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

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Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.

Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.

L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.

A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.

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Cronaca

Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»

Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

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I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.

Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.

Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.

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