Cronaca
Furto con jammer ai danni di un biancavillese: un arresto dei carabinieri
L’episodio è avvenuto a Belpasso lo scorso giugno: scattate le manette per un 66enne di Catania
Un furto studiato, prendendo di mira una Bmw parcheggiata. Un furto con jammer con vittima un biancavillese. L’autore è stato adesso assicurato alla giustizia. I Carabinieri della stazione di Belpasso hanno arrestato il 66enne Gaetano Grasso, catanese, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Catania per il reato di furto aggravato.
I militari, grazie ad un’attività investigativa, corroborata anche dalle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza attivi sul territorio comunale, sono riusciti a risalire all’identità dell’autore del furto. L’episodio era avvenuto il 7 giugno scorso in via Roma a Belpasso.
In quell’occasione, l’uomo, utilizzando uno jammer (un disturbatore di frequenza che inibisce il corretto funzionamento dei telecomandi) aprì la portiera di una Bmw 320. Obiettivo: rubare dall’abitacolo una borsa e un notebook, oggetti di proprietà di un biancavillese.
Grasso, una volta assolte le formalità di rito, si trova adesso nel carcere di Termini Imerese a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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Cronaca
Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati
Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti
Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).
Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.
Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.
Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.
In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.
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