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Cronaca

Rubano un cancello e lo scaraventano ai carabinieri che li inseguivano

Intervento dei militari in contrada “Paratore”: arrestati due adraniti e posti ai “domiciliari”

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Rino Furnò e Domenico La Villa

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Paternò hanno arrestato gli adraniti Rino Furnò di 41 anni e Domenico La Villa di 53 anni. Sono ritenuti responsabili di furto aggravato in concorso.

I due, a bordo di un furgone Iveco Daily ed attrezzati con flex, martello e giravite, ssi sono recati in contrada “Paratore” di Biancavilla. L’intento era rubare un cancello in ferro battuto posto a protezione di un fondo agricolo.

A scombinare i piani dei malviventi una pattuglia del radiomobile. Sono stati così intercettati sulla Strada Provinciale 122 con il cancello caricato sul mezzo che gli stessi, vedendosi inseguiti, hanno fatto cadere sull’asfalto. Con il rischio di colpire la gazzella.

Grazie alla prontezza di riflessi del conducente dell’auto di servizio, che ha evitato l’impatto, i carabinieri sono quindi riusciti a raggiungere, bloccare ed ammanettare i fuggitivi. Recuperata, poi, anche la refurtiva che è stata restituita al legittimo proprietario.

Gli attrezzi utilizzati alla commissione del furto sono stati sequestrati, mentre gli arrestati attenderanno la direttissima agli arresti domiciliari.  

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Cronaca

Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne

Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

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La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.

Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.

Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.

Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.

Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».

La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.

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