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Cronaca

Donne picchiate alla “fiera” illegale, l’udienza rinviata a settembre

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di Vittorio Fiorenza

Un nulla di fatto al palazzo di giustizia. Un difetto di notifica ha fatto saltare l’udienza di apertura del processo, al Tribunale di Catania, sui fatti della fiera abusiva del bestiame dell’ottobre 2016, a Biancavilla.

Fu uno spudorato e sfacciato trionfo di illegalità, nel silenzio di istituzioni e forze politiche e sociali. Eppure vennero picchiate selvaggiamente e rapinate l’attivista Lav, Angelica Petrina, e l’avv. Pilar Castiglia, oltre alle ferite a sangue subite dal maresciallo dei carabinieri Guido Costigliola.

L’udienza è stata rinviata al prossimo settembre. Diciotto gli imputati. I presunti aggressori sono accusati, a vario titolo, di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, rapina, furto con strappo e maltrattamento di animali.

A processo pure i vigili urbani di turno quel giorno, che non intervennero dopo le richieste di aiuto: devono rispondere di rifiuto di atti d’ufficio. Il comandante della polizia municipale, Vincenzo Lanaia, e l’ispettore Alfio Greco, sono accusati invece di minacce aggravate, ai danni dell’attivista della Lega antivivisezione, pochi giorni dopo quella fiera improvvisata.

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Cronaca

Da una cicca di sigaretta all’incendio, soccorse due ragazze a Biancavilla

Intervento dei vigili del fuoco in un’abitazione di via Greco Sicula, nel quartiere “Cristo Re”

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© Foto Biancavilla Oggi

Una sigaretta che si pensava spenta nel posacenere finisce nella spazzatura, posta in sacchetti sul balcone, al primo piano di un’abitazione. Qualche minuto e si sprigionano fiamme e fumo. È accaduto in via Greco Sicula, a Biancavilla, nel quartiere della parrocchia Cristo Re.

Sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Adrano, che hanno messo in sicurezza i luoghi. Sul posto anche agenti della polizia locale.

Un’ambulanza del 118 con medico a bordo è stata chiamata per dare soccorso a due sorelle di 11 e 14 anni, le uniche che erano in casa. Avevano respirato i fumi e per precauzione si è preferito sottoporle all’esame medico. Per loro, comunque, nulla di grave. Non è stato necessario il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”.

Quanto alla casa, al di là dei luoghi anneriti dal fumo, per fortuna resta agibile e quindi abitabile.

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