Cronaca
Biancavillese muore in un incidente: travolto e ucciso lungo la Ss 121

È Antonio La Cava, biancavillese di 47 anni, la vittima dell’incidente verificatosi lungo la Strada Statale 121, nel tratto ricadente nel territorio di Belpasso. L’uomo è stato travolto e ucciso da un furgone, senza lasciargli scampo. Una seconda persona che era con La Cava è rimasta illesa, quasi miracolosamente.
I due, a bordo di una Y10, erano diretti verso Catania, quando, per mancanza di benzina, si sono fermati. A piedi si sarebbero incamminati nel vicino distributore di benzina per acquistare un quantitativo di carburante. Ritornati in macchina, l’arrivo del veicolo (un Citroën Berlingo guidato da un 43enne di Siracusa) che lo ha travolto: La Cava è morto sul colpo. Inutile l’arrivo di due ambulanze del 118. Sul posto, i carabinieri della compagnia di Paternò.
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Cronaca
Preso a calci e pugni per avere osato mandare un messaggio ad una ragazza
La vittima è un 40enne, gli aggressori sono due congiunti: per due anni sottoposti a “Daspo urbano”

Divieto di accesso ad alcuni esercizi pubblici. Un provvedimento – il cosiddetto “Daspo urbano” – emesso dal questore di Catania e che i carabinieri hanno notificato ad un 50enne e al figlio 30enne per avere partecipato ad una violenta lite. In quell’occasione, i due avevano aggredito un altro biancavuillese di 40 anni.
Una lite prolungata, i cui retroscena erano stati ricostruiti dai militari, dopo un’accurata indagine.
La persona aggredita, secondo quanto riferiscono i carabinieri, avrebbe inviato un messaggio tramite smartphone ad una giovane, legata sentimentalmente al 30enne. Tanto è bastato per accendere la scintilla della contesa, avvenuta lo scorso agosto presso il bar in cui lavorava la ragazza.
Il fidanzato di lei e suo padre si sono presentati davanti al 40enne. Prima un’accesa discussione, poi calci e pugni verso l’uomo, ritenuto responsabile di avere importunato la ragazza. Un’aggressione che gli ha procurato la frattura del naso con una prognosi di 30 giorni, indicata dai medici del pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”.
I due aggressori, dopo la denuncia, sono stati sottoposti ora al provvedimento del “Daspo urbano”, che vieta loro per due anni non solo di entrare nel bar in cui sono avvenuti i fatti, ma anche di stazionare nei pressi di locali di Biancavilla adibiti alla somministrazione di alimenti e bevande.
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