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Cronaca

Non si ferma all’alt dei carabinieri, lungo inseguimento a Biancavilla

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Non si è fermato all’alt dei carabinieri ed è fuggito via. Ne è scaturito un lungo inseguimento da parte dei militari, che hanno avuto la meglio, riuscendo a bloccare l’auto e a portare il conducente in caserma per i rilievi e gli accertamenti del caso.

Il giovane, privo di patente, è stato denunciato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Un militare ha fatto ricorso alle cure del pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla.

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Cronaca

Omicidio Andolfi, a Santangelo concessi i domiciliari dal Tribunale del Riesame

L’indagato esce dal carcere “Pagliarelli” di Palermo e torna nella casa di Biancavilla, in attesa del processo

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Salvatore Santangelo, accusato dell’omicidio di Antonio Andolfi, è uscito dal carcere “Pagliarelli” di Palermo e si trova ai domiciliari, nella sua abitazione di Biancavilla. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Caltanissetta. Aassistito dagli avv. Fabrizio Siracusano e Giuseppe Milazzo, Santangelo torna a casa, quindi, dopo 6 mesi, in attesa del processo che dovrà chiarire i dettagli dell’uccisione del giovane 20enne.

«Una lite tra allevatori per questioni di pascolo», si era detto nell’immediatezza dei fatti, avvenuti nel luglio scorso in territorio di Centuripe. La vittima era stata trasportata con un furgoncino fino all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, dove i medici, però, avevano constatato il decesso a seguito di arma da fuoco. A guidare il mezzo, un suo amico e compagno di lavoro, che aveva messo i carabinieri della compagnia di Paternò e della stazione di Biancavilla sulle tracce di Santangelo. Anche il conducente era stato un bersaglio mancato dei colpi di pistola. Proprio per questo, a Santangelo viene contestato pure il reato di tentato omicidio.

Essendo i fatti avvenuti nelle campagne di Centuripe, titolare dell’inchiesta è la Procura di Enna con i sostituti Stefania Leonte e Massimiliano Muscio. Nel corso di questi ultimi mesi sono stati effettuati degli esami tecnici irripetibili. Il quadro indiziario sembra più chiaro, rispetto alle fasi iniziali delle indagini.

Sarà, comunque, il processo a carico di Santangelo (presso la Corte d’Assise di Caltanissetta in caso di rito ordinario) ad accertare l’esatta dinamica: dal diverbio all’inseguimento in auto. Ma anche i motivi che hanno portato l’uomo ad una scelta così estrema. In questo contesto, bisognerà ricostruire i rapporti e gli espisodi di contrasto, anche nell’arco degli anni, tra i soggetti coinvolti.

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