Cronaca
Ciclista investito da un furgone guidato da un 38enne di Biancavilla
Un furgone ha investito un ciclista lungo la Strada Provinciale 23, in zona Ponte Barca di Paternò. Il conducente del veicolo, un Iveco daily, è un biancavillese di 38 anni. Il ciclista, che percorreva la stessa corsia, è un belpassese.
Per quest’ultimo è stato necessario l’intervento dell’elisoccorso del 118 per il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale “Cannizzaro” di Catania: ha riportato fratture costali e una ferita lacero-contusa alla testa, ma fortunatamente è cosciente e non in pericolo di vita.
I rilievi sono stati compiuti dai vigili urbani di Paternò. Al comando della polizia municipale, gli agenti hanno espletato gli accertamenti sul conducente del furgone. Le indagini sono in corso per chiarire la dinamica dell’incidente e le responsabilità.
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Cronaca
Omicidio Andolfi, a Santangelo concessi i domiciliari dal Tribunale del Riesame
L’indagato esce dal carcere “Pagliarelli” di Palermo e torna nella casa di Biancavilla, in attesa del processo
Salvatore Santangelo, accusato dell’omicidio di Antonio Andolfi, è uscito dal carcere “Pagliarelli” di Palermo e si trova ai domiciliari, nella sua abitazione di Biancavilla. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Caltanissetta. Aassistito dagli avv. Fabrizio Siracusano e Giuseppe Milazzo, Santangelo torna a casa, quindi, dopo 6 mesi, in attesa del processo che dovrà chiarire i dettagli dell’uccisione del giovane 20enne.
«Una lite tra allevatori per questioni di pascolo», si era detto nell’immediatezza dei fatti, avvenuti nel luglio scorso in territorio di Centuripe. La vittima era stata trasportata con un furgoncino fino all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, dove i medici, però, avevano constatato il decesso a seguito di arma da fuoco. A guidare il mezzo, un suo amico e compagno di lavoro, che aveva messo i carabinieri della compagnia di Paternò e della stazione di Biancavilla sulle tracce di Santangelo. Anche il conducente era stato un bersaglio mancato dei colpi di pistola. Proprio per questo, a Santangelo viene contestato pure il reato di tentato omicidio.
Essendo i fatti avvenuti nelle campagne di Centuripe, titolare dell’inchiesta è la Procura di Enna con i sostituti Stefania Leonte e Massimiliano Muscio. Nel corso di questi ultimi mesi sono stati effettuati degli esami tecnici irripetibili. Il quadro indiziario sembra più chiaro, rispetto alle fasi iniziali delle indagini.
Sarà, comunque, il processo a carico di Santangelo (presso la Corte d’Assise di Caltanissetta in caso di rito ordinario) ad accertare l’esatta dinamica: dal diverbio all’inseguimento in auto. Ma anche i motivi che hanno portato l’uomo ad una scelta così estrema. In questo contesto, bisognerà ricostruire i rapporti e gli espisodi di contrasto, anche nell’arco degli anni, tra i soggetti coinvolti.
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