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Cronaca

Auto rubata di traverso sui binari: episodio enigmatico nel tunnel Fce

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di Vittorio Fiorenza

Strano episodio, ancora tutto da decifrare per poterne dare adeguata lettura e collocazione. Strano perché un fuoristrada (risultato rubato) è stato lasciato di traverso sui binari, all’inizio del tunnel della Ferrovia Circumetnea, nel tratto di collegamento tra Biancavilla e Santa Maria di Licodia.

Il luogo, vicino alla stazione biancavillese di “Poggio rosso”, è periferico e difficilmente raggiungibile in auto. Chi ha abbandonato lì il veicolo, un Mitsubishi Pajero, con ogni probabilità lo ha fatto di proposito (difficile pensare che chi guidava sia finito lì per puro caso). Ma perché lo ha fatto? Un “messaggio” rivolto a chi? Resta un giallo.

Ad accorgersi del mezzo lasciato sui binari sono stati alcuni operai addetti alla manutenzione. Lo hanno notato nelle ore notturne, quando il servizio di trasporto è sospeso. Rimosso dai binari, grazie all’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Adrano, il veicolo è stato sottoposto a controllo ed è risultato rubato a Lentini.

Ad avviare le indagini, per comprendere i contorni dell’accaduto, sono stati i carabinieri della compagnia di Paternò, gli stessi che hanno rintracciato il legittimo proprietario del fuoristrada per restituirglielo. Ancora presto per avanzare ipotesi e supposizioni: ecco perché i militari preferiscono raccogliere ulteriori elementi, prima di imboccare una strada che possa portare a fare piena luce sull’episodio.

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Cronaca

Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati

Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti

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Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).

Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.

Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.

Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.

In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.

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