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Politica

L’assessore Razza: il 19 marzo l’inaugurazione del nuovo ospedale

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di Vittorio Fiorenza

C’è una data ben precisa: lunedì 19 marzo. È quella che è stata indicata per l’inaugurazione del nuovo plesso ospedaliero “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. L’annuncio lo ha fatto l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, in persona.

Così, dopo la miriade di proclami e dichiarazioni sulla conclusione dei lavori e su tagli del nastro puntualmente smentiti, questa volta dovrebbe essere quella buona.

Razza ha accennato al presidio di Biancavilla e alla data di apertura del nuovo edificio (atteso da oltre quarant’anni), a margine dell’incontro avuto all’ospedale Cannizzaro di Catania. Occasione nella quale sono stati inaugurati il Centro Gestione Emergenze e i nuovi reparti di Neurologia.

«In queste settimane -ha detto Razza- ho potuto vedere tanta sanità che funziona e che va raccontata, ma c’è ancora da lavorare per dare alla Sicilia un sistema finalmente efficiente in ogni territorio».

L’assessore ha riconosciuto «che nelle città metropolitane il sistema funziona meglio rispetto alla provincia, il nostro compito è quello di uniformare il livello di eccellenza su tutto il territorio della Sicilia».

I ripetuti annunci di inaugurazione, riferiti all’ospedale di Biancavilla, susseguitisi nel corso degli ultimi anni e poi rivelatisi infondati, hanno spesso creato polemiche politiche e clamorose figuracce di dirigenti sanitari, amministratori comunali e politici. Tutti impegnati in una sorta di gara, sfociata nel ridicolo e nella farsa con dichiarazioni in tv e a mezzo stampa. Ecco perché persino Stefania Petyx ed il bassotto si erano occupati del caso per “Striscia la notizia”.

GUARDA IL VIDEO

Le finte inaugurazioni: ecco il servizio di “Striscia la notizia”

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Istituzioni

Luigi D’Asero lascia la presidenza e il Consiglio: è il turno di Portale e Stissi

L’esponente del Movimento per l’Autonomia conclude un ciclo politico: «Accordi di maggioranza»

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© Foto Biancavilla Oggi

Luigi D’Asero si dimetterà a giorni da presidente del Consiglio Comunale di Biancavilla e anche dalla carica di consigliere.

Lo ha annunciato lui stesso nel corso di una conferenza stampa, motivando la scelta come un passaggio politico concordato con la coalizione di maggioranza e con il proprio gruppo politico, il Movimento per l’Autonomia.

Nello scranno più alto dell’assemblea cittadina andrà ora, secondo gli accordi, Fabrizio Portale. Per la carica di consigliere, D’Asero sarà sostituito dal primo dei non eletti del Mpa, Giuseppe Stissi.

Per l’occasione, davanti anche ad esponenti politici e assessori, D’Asero ha tracciato un bilancio dell’attività svolta: 60 delibere all’anno, quelle del Consiglio Comunale. Sicurezza urbana, salute pubblica, stesura dei regolamenti, adesione all’Unione dei Comuni: alcuni dei punti citati dal presidente uscente.

Quasi vent’anni di esperienza politico-istituzionale hanno consentito a D’Asero di ricoprire i ruoli di consigliere ma anche di assessore. «Con la mia presidenza si chiude un ciclo, le mie dimissioni nascono da accordi politici di maggioranza e impegni nei confronti delle forze che la compongono. Scelte concordate all’inizio della consiliatura», ha detto D’Asero, a tratti visibilmente commosso.

«Spesso la figura del presidente viene percepita in secondo piano, rispetto a quella di assessore, ma – ha specificato – non è affatto così e io ho avuto l’onore di ricoprirla in chiave “istituzionale”». In questo senso, D’Asero ha sottolineato il supporto dato all’unica componente di minoranza. Un supporto con una “firma di garanzia” che ha consentito all’esponente del Pd di presentare atti che, altrimenti, con una sola firma, per regolamento, non avrebbero potuto raggiungere l’ordine del giorno.

Un’ultima riflessione D’Asero l’ha voluta fare sulla distanza dei cittadini dal Palazzo. «Il contatto politico si è perso, c’è sfiducia da parte dei cittadini», ha detto, auspicando «una loro partecipazione attiva con un confronto diretto».

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Politica

Gli astenuti affossano i referendum: il 79% dei biancavillesi è rimasto a casa

I cittadini che si sono recati ai seggi elettorali sono stati appena 3686 su 18.151 aventi diritto

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© Foto Biancavilla Oggi
QUESITISINO
Licenziamenti illegittimi94,58% 5,42%
Lavoratori piccole imprese94,05%  5,95%
Lavoro precario94,08% 5,92% 
Sicurezza sul lavoro91,12% 8,88%
Cittadinanza italiana65,68%32,32% 

Fonte: Comune di Biancavilla

Quorum non raggiunto: referendum non validi. La consultazione, nelle due giornate di domenica e lunedì, è stata affossata dal forte astensionismo. Per quanto riguarda Biancavilla, il dato ha raggiunto la vetta del 78,78%.

Soltanto 3686 biancavillesi (1755 maschi e 1931 femmine) si sono recati alle urne. Su un totale di 18.151 aventi diritto, l’affluenza si è fermata quindi al 21,22%. Biancavilla ha fatto registrare, peraltro, un astensionismo più marcato rispetto al dato regionale e a quello nazionale.

I cinque quesiti referendari, come si vede dalla tabella in alto, riguardavano i diritti dei lavoratori e la cittadinanza per gli stranieri. Tematiche fondamentali, eppure il quorum è rimasto lontano.

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