Cronaca
Incidente per un giovane panettiere: braccio incastrato nell’impastatrice
di Vittorio Fiorenza
Un ragazzo di 19 anni è rimasto ferito in un incidente sul luogo di lavoro, un panificio all’angolo di via Giulio Verne, a Biancavilla. Il giovane stava lavorando all’impastatrice, quando un braccio è rimasto incastrato nella macchina.
Da accertare se è stato un movimento errato oppure una distrazione da parte del 19enne. Fatto sta che le conseguenze per il giovane sono state non di poco rilievo. Le sua urla hanno attirato altri colleghi, che hanno cercato di dare i primi aiuti, riuscendo a liberarlo.
Trasportato poi al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, i medici, dopo le primissime cure ed accertata la gravità delle feriti riportate dal 19enne, hanno deciso il trasferimento all’ospedale “Cannizzaro” di Catania per esami ed interventi più appropriati ed approfonditi, che la struttura sanitaria biancavillese non può garantire.
La diagnosi riporta “trauma da schiacciamento a braccio e avambraccio”. Il ragazzo è stato, quindi, ricoverato nel reparto di “Chirurgia plastica” e verrà sottoposto ad intervento chirurgico appena le sue condizioni lo permetteranno. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di via Benedetto Croce.
I militari biancavillesi, una volta raccolte le prime testimonianze su quanto era accaduto, hanno posto sotto sequestro l’impastatrice ed avviato le indagini per verificare eventuali responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro, oltre alla documentazione sulla posizione contrattuale del giovane panettiere.
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Cronaca
Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati
Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti
Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).
Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.
Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.
Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.
In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.
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