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Storie

Il partigiano Benedetto Viaggio dalle torture dei fascisti al lager delle Ss

“Biancavilla Oggi” vi racconta la storia sconosciuta di un biancavillese a Genova

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Benedetto Viaggio nacque a Biancavilla il 10 settembre 1904. In conflitto con il padre per una fidanzata a lui non gradita, si trasferì a Genova. Studente di ingegneria, lasciò gli studi e cercò lavoro. Ebbe una figlia, che vive tuttora a Biancavilla, dove per tanti anni ha svolto il lavoro di maestra. Fu sposato con la signora Annina.

Figlio di un avvocato molto conosciuto e apprezzato in paese, Giuseppe Viaggio, politicamente impegnato nel Partito Popolare.

La famiglia non sapeva di una sua diretta partecipazione alla Resistenza. Si sapeva bene tramite le sue lettere alle sorelle e al fratello del fatto che fu denunciato da una spia. Processato insieme ad altre trenta persone, fu accusato di essere un terrorista. Processato dal 23 al 26 agosto 1944.

Nonostante la richiesta di condanna a morte del pubblico ministero del Tribunale speciale per la difesa dello Stato, fu assolto per insufficienza di prove. Solo uno dei processati fu condannato a morte. Del processo scrissero molto il Corriere della sera e La Stampa.

Nonostante l’assoluzione, Viaggio venne mandato nel campo di concentramento di Bolzano, gestito dalle SS, dove rimase dal 12 settembre 1944 al 29 aprile 1945. Fu liberato dai partigiani.

Durante il processo fu torturato. Ma non parlò.

Dopo la Liberazione, scrive nelle sue lettere, fu Presidente del Comitato di Liberazione Nazionale nell’ente dove lavorava, con il compito di epurare i fascisti presenti in quell’ente.

Uscendo dal campo di concentramento, il suo stato di salute fu certificato. Era in pessime condizioni.

La sua più grande aspirazione era quella di trascorrere in Sicilia il mese di settembre fino alla vendemmia nella vigna di famiglia.

Morì il 22 aprile 1947. La famiglia ha sempre ritenuto per le conseguenze della lunga detenzione e per la denutrizione.

Al Comune di Biancavilla è stato chiesto di tenere una commemorazione in occasione del prossimo 25 aprile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Storie

Tommaso, il bambino di Biancavilla che ha commosso gli esperti di Arpa Sicilia

Un disegno su carta riciclata ha emozionato il personale dell’ente regionale presente alla fiera “TravelEtna”

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Un disegno realizzato dal piccolo Tommaso Francesco Lavenia di Biancavilla e donato agli esperti dell’Arpa Sicilia, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente. Un bozzetto veloce su carta riciclata. Un semplice gesto che ha emozionato il personale dell’ente, al punto che hanno voluto ringraziare con un post sul proprio profilo istituzionale di Instagram.

L’occasione è stata la prima edizione di “TravelEtna”, fiera del turismo ai piedi dell’Etna, svoltasi a Ragalna. Qui, gli esperti dell’Arpa hanno promosso un’attività informativa sulla biodiversità marina e terrestre, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva grazie ai visori del progetto “Corallo”, esplorando ecosistemi naturali e scoprendo le meraviglie ambientali del territorio in modo innovativo e coinvolgente.

Tra i visitatori, anche Tommaso Francesco, 8 anni, alunno di terza elementare al plesso “San Giovanni Bosco” di Biancavilla. La sua spontaneità, la sua capacità di osservare e la sua propensione ad esprimersi con innata creatività non sono passati inosservati.

Così Arpa Sicilia lo ha voluto sottolineare: «Tra i ricordi più emozionanti, vogliamo condividere con orgoglio un gesto che ci ha commossi: Tommaso Francesco, giovane talento che realizza carri di Carnevale insieme al padre, ci ha donato un bellissimo disegno che lo ritrae mentre osserva i fondali attraverso i visori. Un ricordo che custodiremo con grande affetto». Bravo Tommaso, aggiungiamo noi: anche “Questa è la Biancavilla che ci piace”.

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Storie

Lutto nella sanità locale: morto Salvo La Cava, caposala nel reparto di “Medicina”

Infermiere noto e stimato, nel 2019 era stato riferimento dello “Sportello Amianto”: colto da infarto

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È stato colto da infarto e si è accasciato mentre era a casa. Poi, l’intervento di un’ambulanza ed operatori sanitari. Nonostante il ripetuto massaggio cardiaco, non è stato possibile rianimarlo. Salvo La Cava è morto all’età di 54 anni.

Persona nota e stimata a Biancavilla, soprattutto in ambito sanitario. Era infermiere con ruolo di caposala nel reparto di Medicina dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Prestava servizio anche nel servizio di emergenza del 118. In passato era stato anche al pronto soccorso. Il suo impegno per questo settore professionale lo vedeva attivo anche come rappresentante sindacale della Cisl.

Nell’ospedale di Biancavilla, era stato riferimento, appena aperto nel maggio del 2019, all’interno del focal point legato alla “questione amianto” e agli eccessi di incidenza di mesoteliomi pleurici ed altre patologie respiratorie. Uno sportello informativo, legato all’ambulatorio di Pneumologia, appositamente dedicato a salute, ambiente e comportamenti individuali, che aveva visto la presenza fondamentale di Salvo La Cava.  

La sua improvvisa scomparsa ha lasciato sotto choc i suoi colleghi. Il personale di “Medicina” dell’ospedale, attraverso Biancavilla Oggi, lo ricorda come «una persona buona, un valido collega, un gigante buono, che aveva sempre una parola di conforto per tutti».

L’Asp: «Un operatore sempre in prima linea»

«La Direzione Aziendale dell’Asp di Catania, insieme al Direttore dell’UOC di Medicina, al Direttore medico del Presidio, e a tutti i colleghi, esprime il più sentito cordoglio alla moglie, ai figli e ai familiari per la prematura scomparsa del loro caro».

Lo si legge in una nota dell’azienda ospedaliera, dopo la notizia del decesso di Salvo La Cava. I vertici Aspe descrivono «un collega stimato, riconosciuto per la sua dedizione e la sua costante disponibilità verso gli altri. Sempre in prima linea con sensibilità e cortesia, ha rappresentato un punto di riferimento per la comunità e per chi ha avuto il privilegio di lavorare con lui. Rimane vivo il suo ricordo per l’impegno instancabile durante la pandemia da Covid-19, quando, con senso del dovere ha assicurato assistenza e supporto a pazienti e colleghi in un momento di grande difficoltà».

Bonanno: «Una notizia che mi addolora»

Anche il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha diffuso un pensiero dopo la morte di Salvo La Cava. «È una notizia che mi addolora moltissimo», sottolinea il primo cittadino.

E aggiunge: «Conoscevo La Cava e ho sempre apprezzato la sua dedizione al lavoro e il suo tratto cordiale. Con competenza e massimo impegno è stato un supporto fondamentale per il “Focal Point”, lo “sportello” ospedaliero sui rischi dovuti all’esposizione a fluoroedenite. La sua scomparsa improvvisa mi rattrista profondamente. Sono vicino alla sua famiglia e a tutto il personale dell’ospedale che in questi anni ha lavorato con lui».

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